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Il numero uno del Partito comunista cinese ad Hangzhou è sotto inchiesta assieme a migliaia di quadri locali, che si stanno “auto-indagando”.
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Nella città di Alibaba si è aperto un nuovo fronte della campagna anti-corruzione permanente promossa da Xi Jinping quando, sabato scorso, per «gravi violazioni disciplinari e delle leggi», Zhou Jiangyong è finito sotto la lente della Commissione centrale di vigilanza (Ccdi), l’organismo che indaga sugli iscritti del Pcc.
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È il prodromo dell’espulsione e del carcere per l’uomo che il Global Times già definisce una «tigre decaduta», un grosso calibro corrotto fermato dalle autorità.
Il numero uno del Partito comunista cinese ad Hangzhou è sotto inchiesta assieme a migliaia di quadri locali, che si stanno “auto-indagando”. Nella città di Alibaba si è aperto un nuovo fronte della campagna anti-corruzione permanente promossa da Xi Jinping quando, sabato scorso, per «gravi violazioni disciplinari e delle leggi», Zhou Jiangyong è finito sotto la lente della Commissione centrale di vigilanza (Ccdi), l’organismo che indaga sugli iscritti del Pcc: è il prodromo dell’espulsione e d



