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Lanciata nel 2013 dal presidente Xi Jinping, l’ambiziosa iniziativa mira a consentire alla Cina di consolidare e sviluppare i suoi legami economici e politici con il resto del mondo.
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La pandemia ha sospeso o ritardato molti progetti, tra questi, la costruzione del porto di Colombo in Sri Lanka, la ferrovia ad alta velocità Jakarta-Bandung in Indonesia, i progetti nel corridoio economico Cina-Pakistan. Ma ha anche accelerato alcune tendenze: una maggiore attenzione alla sostenibilità, alla qualità delle infrastrutture e alla valutazione dei rischi, economici, ambientali, e strategici.
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Il testo fa parte del numero di Scenari: “Alla corte di Xi Jinping”, in edicola e in digitale dal 12 agosto.
Recentemente i paesi del G7 hanno annunciato che la loro “Partnership for global infrastructure and investment” nei prossimi cinque anni vuole raccogliere 600 miliardi di dollari in fondi pubblici e privati per finanziare le infrastrutture nei paesi in via di sviluppo. L’annuncio ha fatto seguito ad altre iniziative delle potenze occidentali a sostegno di investimenti in infrastrutture nei mercati emergenti: all’apparenza un tentativo di contrastare gli investimenti di migliaia di miliardi di



