- Si volta pagina nei rapporti transatlantici: da oggi l’Atlantico diventa più stretto. Mentre l’ex presidente americano, Donald Trump aveva minacciato gli europei di ritirare le truppe Usa in Europa, il suo successore, il democratico Joe Biden, per 30 anni presidente della Commissione esteri del Senato, ha annunciato che aumenterà le forze statunitensi in Europa compresa l’Italia.
- «Oggi lanciamo un messaggio che non può essere frainteso: la Nato è forte e unita», ha detto Biden. Vladimir Putin voleva la "finlandizzazione" per l'Europa e invece ottiene la "natificazione", ha aggiunto il presidente Usa a proposito dell'ingresso di Finlandia e Svezia nell'Alleanza Atlantica dopo che la Turchia ha tolto il veto al loro ingresso.
- In altre parole l'occidente dice al leader del Cremlino (e al suo alleato cinese) che è pronto a contrastare le sue mire imperiali e la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina «per tutto il tempo che sarà necessario». E che intende far salire i costi dell’invasione, in modo da costringerlo quanto prima al negoziato.
Si volta pagina nei rapporti transatlantici: da oggi l’Atlantico diventa più stretto. Mentre l’ex presidente americano, Donald Trump, aveva minacciato gli europei di ritirare le truppe Usa in Europa, il suo successore, il democratico Joe Biden, per 30 anni presidente silenzioso della Commissione esteri del Senato, ha annunciato che aumenterà le forze statunitensi in Europa, compresa l’Italia.
«Gli Usa rafforzeranno la loro presenza militare in Europa, incluse capacità difensive aeree aggiuntive in Germania e Italia», ha detto il presidente americano al summit della Nato a Madrid.
Un brutto colpo per tutti quelle formazioni politiche populiste e sovraniste in Europa che avevano fatto dell’anti atlantismo una bandiera ideologica, oggi ridotta in brandelli dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Un terremoto che avrà conseguenze politiche interne in Europa come quelle avvenute nel M5s, dove la formazione di Luigi Di Maio ha lasciato il partito di Giuseppe Conte perché giudicato tiepido e ambiguo proprio nei rapporti con l’Alleanza atlantica e nel sostengo militare a Kiev.
La posizione sulla Nato, data prematuramente per “morta cerebrale” da Emmanuel Macron, torna al centro del dibattito politico come ai tempi della Guerra fredda.
Finlandizzazione e natificazione
«Oggi lanciamo un messaggio che non può essere frainteso: la Nato è forte e unita», ha detto Biden. Vladimir Putin voleva la “finlandizzazione” per l’Europa e invece ottiene la “natificazione”, ha aggiunto il presidente Usa a proposito dell’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza atlantica dopo che la Turchia ha tolto il veto al loro ingresso.
I tre paesi hanno firmato un memorandum d'intesa sulle richieste turche e Ankara si è detta soddisfatta: «Abbiamo avuto quello che chiedevamo, piena cooperazione», contro i curdi del Pkk e i loro alleati, ha fatto sapere la presidenza turca.
Così ancora una volta i curdi, come nella lotta all’Isis in Siria, sono stati sacrificati dall’occidente per una causa maggiore. «Con l’ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza saremo tutti più sicuri», ha esultato il norvegese Stoltenberg, spesso accusato in passato di occuparsi più dei paesi Baltici e poco del Mediterraneo.
La battuta virale al vertice di Madrid, secondo un diplomatico occidentale, era quella che consegnava a Putin il premio di miglior venditore dell’anno della Nato.
Ma al di là delle facezie diplomatiche nelle pause del vertice, dopo il collegamento con il presidente ucraino Zelensky che ha chiesto un’artiglieria moderna, il presidente Biden è arrivato nella capitale spagnola con un maxi contributo per la sicurezza euroatlantica.
Un rafforzamento «a lungo termine» dell’impegno militare Usa nel vecchio mondo, in particolare «nei Paesi Baltici, nei Balcani» e in generale «sul fianco orientale dell’Alleanza».
Appare chiaro che un blocco importante di quei 260mila effettivi, in più rispetto ai 40mila attuali, a disposizione del comando supremo nella grigia sede di Bruxelles saranno a stelle e strisce. Gli Usa invieranno in Italia un battaglione per la difesa aerea.
Un brutto colpo per Mosca e anche per Pechino. «Gli Stati Uniti creeranno un nuovo quartier generale dell'esercito permanente in Polonia. E, guarda caso, il prossimo vertice della Nato si terrà nel 2023 a Vilnius in Lituania, ex membro dell’Unione sovietica»
Le reazioni di Russia e Cina
«I Brics hanno una popolazione complessiva di 3,2 miliardi di persone, il G7 di 777 milioni: la prossima volta che parleranno di comunità internazionale, sapete cosa intendono», così sarcastico il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian che ha chiesto di non sopravvalutare il peso del G7.
Non solo. La Nato «ha continuato ad entrare nella regione Indo-Pacifico: alcuni stati membri hanno inviato aerei e navi da guerra nelle acque circostanti la Cina per condurre manovre militari, creando tensioni».
Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao LIjian, ha lamentato che la Nato continua a «sostenere lo scontro», commentando le parole del consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, secondo cui il documento strategico dell’Alleanza ha un riferimento esplicito alle molteplici “sfide strategiche” poste dalla Cina.
Anche lo Zar sembra avvertire la pressione. «Le forniture di armi occidentali possono minacciare la sicurezza non solo in Ucraina ma anche oltre i suoi confini«, ha affermato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova.
«L’ulteriore allargamento della Nato», con l’ingresso di Svezia e Finlandia, è una mossa «destabilizzante», ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov.
Il nuovo Strategic Concept
I leader della Nato hanno adottato il nuovo Strategic Concept, che fissa la strategia dell’alleanza al 2030. Nel precedente Strategic Concept, ha sottolineato Jens Stoltenberg, «la Russia veniva definita un partner strategico e oggi viene definita la più significativa minaccia alla nostra sicurezza» e «la Cina non veniva menzionata, mentre ora è citata come sfida politica ai nostri interessi, alla nostra sicurezza e ai nostri valori».
Una svolta notevole che allunga l’area di intervento Nato all’Indo-Pacifico dopo la disastrosa ritirata da Kabul. Nel frattempo l’amministrazione Usa ha aggiunto cinque aziende cinesi in una lista nera sul commercio.
In altre parole l’occidente dice al leader del Cremlino (e al suo alleato cinese) che è pronto a contrastare le sue mire imperiali e la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina «per tutto il tempo che sarà necessario».
E che intende far salire i costi dell’invasione, in modo da costringerlo quanto prima al negoziato.
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