La guerra in Ucraina è certamente una tragedia umanitaria, ma non solo per questo ha attirato l’attenzione globale. Dopotutto, mentre scrivo, ci sono crisi umanitarie in Yemen, Siria e altri paesi.

Da un punto di vista geopolitico la guerra è potenzialmente un momento spartiacque, cioè proverà la resistenza dell’unità politico-militare dell’Europa, creando un nuovo modello di Europa e ridefinendo il funzionamento del sistema globale.

Una questione secondaria è poi se cambierà anche la visione del mondo della Cina, o cercando una nuova comprensione con gli Stati Uniti o allontanandosi ulteriormente.

Fallimento russo

A oggi i russi hanno condotto in Ucraina una guerra sorprendentemente misera, specialmente se si considerano i loro obiettivi: rendere l’Ucraina uno stato cuscinetto confinante con l’occidente e dimostrare che la potenza russa è una forza da non sottovalutare.

Finora la guerra ha fatto l’opposto. In certi casi questo esito si è rivelato superabile: in Afghanistan, Iraq e Vietnam, ad esempio, gli Stati Uniti non sono riusciti a imporre la loro volontà e qualcuno li ha definiti una potenza in declino. La differenza è che quei paesi non erano essenziali per la sicurezza americana. L’Ucraina è vitale per la Russia.

Ora quindi la Russia sta cercando rinforzi in Siria, Bielorussia, dal Gruppo Wagner e così via. Anche se Mosca trovasse altri soldati disposti a prendere parte al conflitto, ci vorrebbe tempo per spostare le truppe, familiarizzare con il campo di battaglia, inserirle nella struttura di combattimento.

E se anche Mosca riuscisse in tutto ciò, questo farebbe presagire comunque un conflitto lungo e protratto. Secondo molti osservatori, la necessità di reclutare truppe straniere è un segno del fallimento dei comandanti russi, della scarsa capacità di addestrare e motivare le truppe e dei problemi logistici.

Se la Russia voleva dare all’Europa l’idea di poter invadere a proprio piacimento (cosa che probabilmente non avrebbe fatto, ma che potenzialmente avrebbe portato l’Europa a cercare un accordo con Mosca o a rivedere i suoi rapporti con gli Stati Uniti), ha fallito. Per ora almeno ha avvicinato gli Stati Uniti e l’Europa più di prima.

Il continuo combattimento e la brutalità che la Russia ora sembra considerare necessaria per sconfiggere l’Ucraina la sprona ancora di più. A parte l’uso delle armi di distruzione di massa, è difficile immaginare un’altra strada per la Russia che porti l’occidente a pensarla come una grave minaccia.

Economia debole

Questo non dipende soltanto dalla scarsa prestazione russa sul campo di battaglia. Lo status di grande potenza viene in parte dalla difesa, in parte dall’economia. Il prodotto interno lordo della Russia nel 2001 è stato di 1.600 miliardi di dollari, all’undicesimo posto nel mondo appena dopo la Corea del Sud. Da allora, la Russia ha zoppicato tra i prezzi volatili dell’energia, la crisi finanziaria del 2008, la pandemia di Covid-19 e ora le sanzioni paralizzanti in risposta all’invasione. In altre parole, non può più nemmeno essere considerata una potenza economica. E questo cambia la nostra comprensione del mondo secondo cui la Russia è considerata una grande potenza per la sua forza militare, pur con un’economia debole.

La visione cinese

Settimane prima dell’inizio della guerra, la Cina ha cercato un’alleanza con la Russia perché aveva bisogno di amici di fronte alla robusta struttura di alleanza statunitense, che va dal Giappone all’India. Come ho accennato, la Cina non ha alleati significativi, a eccezione del Pakistan. La Cina sapeva di non poter fornire sostegno economico alla Russia (lei stessa ha i suoi problemi da gestire), ma quantomeno sperava di ottenere un po’ di respiro sfruttando la potenza militare russa per costringere gli Stati Uniti e l’Europa a ricalcolare la minaccia delle sanzioni alla Cina.

Accanto all’aspetto militare, la Russia aveva beneficiato della possibilità di un sostegno finanziario dalla Cina, o almeno dell’impressione da parte degli istituti di credito che la Cina stesse sostenendo l’economia russa. Era ovvio che la capacità della Russia di contribuire con una forza significativa in un campo di battaglia cinese era limitata, così come la volontà della Cina di adottare una debole economia russa. L’alleanza aveva il potere di instillare paure in coloro che volevano avere paura.

L’alleanza retoricamente è ancora lì, ma la possibilità di un sostegno effettivo non c’è. La Russia è già stata danneggiata dalle azioni economiche degli Stati Uniti e dei suoi alleati, e la Cina, in questo momento economico, non può permettersi di cadere nella trappola in cui si trova la Russia. Un supporto militare incorrerebbe nelle sanzioni. In parole povere, la Russia è un peso per la Cina.

Sospetto che la decisione di Pechino di annunciare la sua alleanza con la Russia si basasse sulla conoscenza dell’invasione russa. Ciò ha reso l’alleanza attraente per la Cina, quando credeva che la Russia sarebbe stata capace di una vittoria facile e veloce, che, in teoria, avrebbe costretto l’occidente a riconsiderare la propria posizione nei confronti di una Cina che avrebbe potuto, magari, replicare la strategia russa.

L’incompetenza della Russia ha costretto la Cina a fare tutto il possibile per recuperare, e quindi ha reso necessario per Pechino riconsiderare il suo rapporto con gli Stati Uniti. È in una grave crisi economica. La sua alleanza con la Russia non ha dato frutti, né è probabile che lo faccia. Gli Stati Uniti e l’Europa hanno sviluppato un modello di guerra economica che, se applicato alla Cina, potrebbe essere estremamente dannoso. La strategia a breve termine della Cina, quindi, è di apparire fiduciosa, mantenendo il suo sostegno retorico alla Russia e criticando gli Stati Uniti, mentre studia la prossima mossa.

Evidentemente Taiwan non è la prossima mossa. La Cina ha visto in prima persona che le guerre possono andare storte e quindi che un’invasione di Taiwan è qualcosa da evitare per ora.

Quando pensiamo alle grandi potenze mondiali in genere elenchiamo gli Stati Uniti, l’Europa e la Russia. La Russia avrà problemi a rivendicare una cosa del genere a meno che non faccia qualcosa di sorprendentemente efficace.

L’Europa sarà una grande potenza se resterà unita militarmente ed economicamente. Lo sta facendo ora, ma man mano che la paura per la Russia svanisce, emergeranno vecchie tensioni. La Cina è ancora una grande potenza, anche se il suo esercito non è mai stato messo alla prova e la sua economia è travagliata. Per ora gli Stati Uniti rimangono la sola grande potenza economica e militare.

Questo articolo è apparso su geopoliticalfutures.com. Traduzione a cura di Monica Fava.

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