- L’American Conservative Union, un tempo nume tutelare del reaganismo, ha scelto l’Ungheria per organizzare la sua prima riunione sul suolo europeo, portando a compimento una fascinazione nata negli scorsi anni.
- Da qualche tempo però, a destra, si è fatta strada la fascinazione per un leader europeo. Non si tratta del britannico Boris Johnson: in questo caso ci sarebbe il precedente delle relazioni speciali tra Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Si tratta di Viktor Orbán.
- Di Orbán piace il fatto che abbia saputo vincere le “culture wars” e confinare il mondo progressista in un angolo, affermando i “valori” tanto cari a quel mondo e inserendoli nell’agenda di governo.
Difficilmente i politici americani mostrano un qualche forma di esterofilia: un esempio per tutti, la commissione d’indagine diretta dal senatore McCarthy si chiamava “Comitato per le attività antiamericane”. Come se il comunismo, il fascismo e il nazismo avessero solo questa caratteristica da tenere in considerazione: l’odio per l’America e il sistema di vita che rappresenta. Da qualche tempo però, a destra, si è fatta strada la fascinazione per un leader europeo. Non si tratta del britannic



