Ecco come la Russia ha pilotato la disinformazione sull’invasione dei droni in Polonia

Gittate di droni ricalcolate per rendere impossibile un attacco russo sulla Polonia, esperti militari che rilasciano dichiarazioni mai dette e testate giornalistiche con analisi di scenario firmate da autori che non esistono. Le incursioni di droni in Polonia nella notte tra il 9 e il 10 settembre sono state raccontate anche dalla disinformazione russa e dai gruppi che da anni sono specializzati nel creare contenuti per diffondere notizie false e narrazioni distorte. Per influenzare lettori in Polonia, Germania, Paesi Baltici mischiandosi al flusso di notizie che scorre nei social media. È quanto riporta in un dettagliato dossier la divisione di Google che si occupa di scandagliare domini, indirizzi IP e pagine web – il Google Threat Intelligence Group – che ha elencato una serie di articoli, post e approfondimenti di testate che fanno parte di gruppi di disinformazione russa. Ad esempio su Pravda Estonia la mattina del 10 settembre a mezzogiorno viene pubblicato un articolo dove la notizia viene contestualizzata al fatto che in Europa temono un abbandono della questione ucraina da parte della Casa Bianca. E «l’incidente dei droni» diventa il «pretesto ideale» perché riporta l’attenzione sulla questione creando – si legge – «l’immagine della Russia che ha violato la sovranità nazionale di un paese Nato». Ucraina-Russia, la guerra dei sabotaggi. Incendi e droni contro le raffinerie L’articolo è in inglese, il sito in questione è gestito dalla rete di domini di “Portal Kombat”, un gruppo che pubblica contenuti in siti in diversi paesi che «condividono caratteristiche quasi identiche, pur mirando ciascuno a regioni geografiche diverse», come scrivono gli analisti. Un’indagine poi del DFRLab dell’Atlantic Council ha studiato i movimenti e le attività di questo network, trovando domini e siti registrati ad hoc in Armenia, Georgia, Lettonia. E tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, il gruppo «ha utilizzato 140 sottodomini che prendevano di mira più di ottantatré paesi e regioni in tutto il mondo», aggiungono gli analisti dell’Atlantic Council. La divisione Google ha fatto indagini anche sul gruppo “Doppelganger”, che ha creato dei giornali con tanto di loghi e grafica che creano contenuti nella lingua del Paese che si vuole influenzare. Sull’episodio dei droni, ci sono due articoli – uno in polacco e uno in tedesco – dove si intrecciano temi di propaganda legata a bilanci in cui pesa il supporto per l’Ucraina e che la reazione all’incidente è stata esagerata ed esasperata nei toni. Musica contro le autocrazie, la storia di Martello, pianista giramondo per la libertà Su “Doppelganger” l’U.S. Cyber Command scrive che il gruppo è attivo almeno da maggio 2022 – pochi mesi dopo l’invasione russa su larga scala – e viene definita una realtà che «promuove narrativa filorussa e si infiltra nel panorama dei media europei diffondendo disinformazione attraverso una rete di siti clonati, articoli falsi e manipolazione dei social media». Operano acquistando domini simili a quelli dei media ufficiali «per imitare testate giornalistiche, governi e think-tank, attirando lettori ignari in un labirinto di falsità», scrivono gli analisti del governo Usa. Sul caso droni, contenuti dal tono simile sono stati analizzati in due articoli pubblicati da un sito polacco che si definisce indipendente – il “Niezależny Dziennik Polityczny" – e che è stato più volte al centro di analisi, soprattutto per l’utilizzo di autori e collaboratori che non esistono e che hanno account finti su piattaforme in Europa e Polonia. Tutte attività monitorate costantemente dagli analisti ma – scrivono dalla divisione Google – è da sottolineare quanto questo sistema «possa essere sfruttato in modo flessibile dagli operatori per rispondere rapidamente a fattori di stress geopolitici emergenti e di alto profilo». Droni in cambio di Tomahawk: così l’Ucraina ha “tentato” gli Usa Con articoli e analisi in tempo reale, quando – la mattina del 10 settembre – nessuno aveva capito cosa fosse successo e la portata di queste incursioni. Una azione che «mina la capacità della società di stabilire in tempo reale una comprensione basata sui fatti delle potenziali minacce diluendo l’ambiente informativo con rumore» e che agisce sulla percezione istantanea. Una questione da non sottovalutare. Come scrisse l’ex generale Usa David Petraeus nella sua tesi di dottorato, in alcuni casi la percezione della realtà può essere più importante della realtà stessa.