- «La situazione umanitaria in Afghanistan non era buona anche quando c’erano ancora gli americani. C’era povertà, anzi parecchia povertà», dice Khairullah Khairkhwa, uno dei più influenti rappresentanti del governo talebano a Kabul, considerato un sodale di Osama Bin Laden.
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Secondo il programma alimentare mondiale, entro pochi mesi il paese verserà in condizioni di povertà “universale”, cioè circa il 97 per cento degli afghani vivranno sotto la soglia di povertà.
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Le sanzioni statunitensi hanno colpito l’economia del paese, ma le misure repressive sulla popolazione imposte dal nuovo regime non aiutano Washington ad ammorbidire la propria posizione.
«La situazione umanitaria in Afghanistan non era buona anche quando c’erano ancora gli americani. C’era povertà, anzi parecchia povertà», dice Khairullah Khairkhwa, uno dei più influenti rappresentanti del governo talebano a Kabul, in Afghanistan. Khairkhwa è stato per 12 anni a Cuba nella prigione di Guantanamo, all’indomani della caduta del primo regime talebano con l’invasione americana provocata dagli attentati dell’11 settembre 2001. È considerato un sodale di Osama Bin Laden, vicino all’e



