la decisione del grande slam

La guerra in Ucraina è entrata a Wimbledon dove si gioca in base al passaporto

Italy's Matteo Berrettini, on court top, goes to play a return to Serbia's Novak Djokovic during the men's singles final on day thirteen of the Wimbledon Tennis Championships in London, Sunday, July 11, 2021. (Pete Nichols/Pool Via AP)
Italy's Matteo Berrettini, on court top, goes to play a return to Serbia's Novak Djokovic during the men's singles final on day thirteen of the Wimbledon Tennis Championships in London, Sunday, July 11, 2021. (Pete Nichols/Pool Via AP)
  • Wimbledon ha preso una decisione storica: solo nel 1946 aveva escluso atleti in ragione della loro nazionalità. Ma si era appena usciti dalla guerra mondiale. Questa volta, contro il parere di tutti gli altri governi del tennis, il torneo ha escluso russi e bielorussi come ritorsione per l’invasione dell’Ucraina.
  • Curiosamente, nel 1973 si era presentata una situazione analoga: un tennista slavo era stato escluso dal torneo e l’associazione dei giocatori, in segno di solidarietà, aveva boicottato lo Slam londinese convincendo quasi tutti i suoi iscritti a restare a casa.
  • La reazione del sindacato del 2022 è stata molto più blanda: la cancellazione dei punti in classifica. Una misura che fa male ai giocatori che perderanno posizioni ma non certo al torneo. A differenza di 50 anni fa, oggi conta solo il business, i campioni pensano al loro fatturato e pace all’anima dei valori.

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