Il leader dei buddisti compie 90 anni e annuncia che avrà un successore. Il partito comunista cinese però è pronto a sceglierne uno alternativo per rafforzare la presa sul Tibet e la sua operazione di “sinizzazione” della religione buddista
La legge della Repubblica popolare cinese che, di fatto perché di fatto, regola le questioni religiose all’interno delle organizzazioni ad hoc del partito comunista, contro l’autorità morale del Dalai Lama, il leader dei buddisti fuggito dal Tibet nel 1959, che domenica 6 luglio compie 90 anni. Due visioni alternative e inconciliabili del mondo, quella di un partito che tutto ordina e omologa per il fine ultimo dello sviluppo socioeconomico e quella di una spiritualità fatta di rivelazioni e ant



