il messaggio sul ddl Zan

Lo strappo diplomatico di Francesco supera tutti i precedenti storici

  • Nel documento, svelato dal Corriere della Sera, il Vaticano si dice preoccupato per alcuni contenuti del ddl Zan, il disegno di legge che mira a contrastare le discriminazioni omobitransfobiche.
  • Dopo i vescovi italiani, è ora la Santa sede a prendere in mano la legge con una scelta senza precedenti, rischiando così di blindare il testo.
  • Lo aveva compreso a suo tempo già papa Benedetto XVI che, pur osteggiando con ripetute visite apostoliche in Spagna la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, tentò tutte le vie della moral suasion senza mai pensare a una nota diplomatica contro il governo spagnolo: conoscendo già la risposta, sarebbe stato un buco nell’acqua.

«Se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicare?» si domandava papa Francesco nel 2013. A sette anni di distanza, la risposta non è così scontata, se il 17 giugno Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli stati, si è presentato di persona all’ambasciata italiana presso la Santa sede, consegnando al primo consigliere una «nota verbale». Nel documento, svelato dal Corriere della Sera, il Vaticano si dice preoccupato per alcuni contenuti del ddl Zan, il disegno

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