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Dieci anni dopo Gheddafi l’Europa può davvero guidare la transizione della Libia

  • Sono ormai passati dieci anni da quel 17 Febbraio del 2011, giorno della rivolta scaturita in alcune città libiche contro il regime del colonnello Mu’ammar Gheddafi.
  • Con ogni potenza influente che aveva una visione divergente della Libia, il monopolio dell’uso della forza non si è mai ricostituito e la frammentazione è prevalsa.
  • Il vuoto politico creato dalla ritirata dell’egemone americano nell’area mediorientale ha consentito agli attori regionali e alla Russia di rilanciare il proprio ruolo. La Libia è diventata il teatro di una sorta di guerra per procura.

Sono ormai passati dieci anni da quel 17 Febbraio del 2011, giorno della rivolta scaturita in alcune città libiche contro il regime del colonnello Mu’ammar Gheddafi. Fin dall’inizio della crisi gli attori esterni hanno avuto un’influenza decisiva: la Nato e i paesi arabi hanno avuto un ruolo fondamentale quando hanno iniziato a sostenere i rivoluzionari capovolgendo le sorti militari a loro favore, poi tutte le potenze esterne hanno iniziato a dividersi su chi avrebbe dovuto governare la “nuova

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