Il reportage

Dispersi, prigionieri e dolore. La pace che manca nel Nagorno-Karabakh

Yerablur, cimitero militare di Yerevan. Qui sono sepolte le centinaia di soldati caduti nelle guerre per il Nagorno-Karabakh. Foto: Chiara Privitera
Yerablur, cimitero militare di Yerevan. Qui sono sepolte le centinaia di soldati caduti nelle guerre per il Nagorno-Karabakh. Foto: Chiara Privitera
Yerablur, cimitero militare di Yerevan. Qui sono sepolte le centinaia di soldati caduti nelle guerre per il Nagorno-Karabakh. Foto: Chiara Privitera

Da due anni le famiglie attendono giustizia per i mariti e figli scomparsi nell’ultima guerra con l’Azerbaigian. Chiedono un corpo e un luogo dove poter portare un fiore. Ma mentre l’accordo Usa apre la Trump Route, la verità resta fuori dai negoziati tra Yerevan e Baku. E nel sud dell’Armenia la tregua è fragile

Ogni settimana Louisine si mette in fila con le altre donne davanti al municipio di Goris, prima che gli uffici aprano. Nel corridoio ci sono sedie di plastica e una pila di moduli bianchi. Quando tocca a lei, scrive il nome di suo marito e aspetta che qualcuno lo legga. È il gesto di chi cerca un corpo da piangere da due anni, il rituale degli scomparsi. Una riga d’inchiostro per chiedere che qualcuno li cerchi. «È l’unico modo che abbiamo per dire: non dimenticateci. Ma nessuno ci dice se i no

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