- L20 riunisce i venti paesi della terra che risultano ultimi secondo le statistiche internazionali dei principali indicatori socioeconomici e ambientali.
- Nato in Italia all’inizio dell’anno per volere di tanti soggetti rappresentativi delle diaspore, di ong, dell’associazionismo laico e religioso, così come della politica e delle istituzioni, “The Last 20” propone un osservatorio sulle aree più marginali e fragili che misuri la temperatura sociale, economica e ambientale del mondo a partire da loro.
- Mira a capovolgere l’ottica del Nord che governa il pianeta, mettendola in discussione visto che produce molti danni e che questi danni li paga soprattutto il Sud.
L’idea è nata a febbraio. L’intento, nell’anno della presidenza italiana, era di intonare un controcanto al G20. Far sentire a quei venti che prendono decisioni per i restanti 180 un’altra voce, quella degli ultimi, con le loro infinite disgrazie, le guerre, le povertà endemiche, ma anche le loro vastissime risorse, le ricchezze sterminate, le bellezze depredate per secoli. Che senso ha moltiplicare summit per occuparsi del bene del pianeta, proporre soluzioni ai grandi drammi del mondo conte



