- I vantaggi derivanti dall’integrazione delle aziende nazionali della difesa saranno ridotti se non si procede a una maggiore armonizzazione delle leggi nazionali sull’export di armamenti diretti verso paesi extra-Ue e non-Nato.
- L’esportazione di prodotti bellici realizzati da più aziende deve essere autorizzato da tutti gli Stati coinvolti, ma la mancanza di un’unica legislazione comune europea rischia di generare una situazione di impasse costante.
- La soluzione però non è necessariamente l’adozione di norme più permissive. Con la riduzione dei costi di produzione e la diminuzione delle concorrenza interna all’Ue si possono finalmente mettere al centro il rispetto dei diritti umani e dei valori di cui l’Unione è portavoce.
È l’export delle armi l’ostacolo principale alla difesa europea
19 giugno 2022 • 07:00