I populisti di destra, se erano al governo durante la pandemia, sono cresciuti nei sondaggi. Ma tutto potrebbe cambiare nell’autunno
- Se si valuta come il coronavirus è stato affrontato dai populisti, in realtà si rischia un equivoco: non solo i populisti non sono un monolite, con le stesse caratteristiche ovunque, ma anche il modo in cui hanno affrontato la pandemia è diverso.
- Il populismo non è morto, né si trova in terapia intensiva. Tra gennaio e giugno, i populisti di destra al governo sono cresciuti molto e quelli all’opposizione hanno perso relativamente poco, salvo alcuni casi isolati, su tutti la Lega di Matteo Salvini e il partito dei Veri finlandesi.
- Chi era al governo ha beneficiato del fenomeno che porta alla crescita del sostegno popolare per l’esecutivo, durante le grosse crisi. Ma in autunno tutto potrebbe cambiare.
Prima che il mondo venisse scosso dalla pandemia Covid-19 e dall’improvvisata conversione di giornalisti e commentatori in improbabili epidemiologi, la parola sulla bocca di tutti era “populismo”, un termine che, purtroppo, è stato spesso evocato a sproposito nel dibattito pubblico da auto proclamatisi esperti nel settore. Fin dai primi giorni della pandemia, in molti, in Italia e all’estero, si sono affrettati a prevedere un’inesorabile crisi dei populisti, mentre altri sono giunti a conclusio



