mondo

Ecco perché lo sport non può permettersi di boicottare la Cina

  • Prima di arrivare a Peng Shuai, una nota introduttiva. Lo sport professionistico ha iniziato la sua transumanza verso est non appena il mondo occidentale non è più stato in grado di garantire le crescenti parcelle richieste dai vertici di una moltitudine di discipline.
  • Il Gran Premio del Bahrein si corre là, da quasi vent’anni, presumibilmente non per ragioni turistiche; pazienza se, a Manama, chi protesta per lo stato di polizia imposto dalla famiglia reale Al Khalifa finisce all’ergastolo.
  • Nel weekend appena passato, hanno chiesto a Lewis Hamilton se si sentisse a suo agio a correre a Jeddah, Arabia Saudita, dove si discrimina, reprime e censura in allegria, tanto che Reporter senza frontiere classifica l’emirato in zona retrocessione per le libertà di espressione.

Per continuare a leggere questo articolo