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Erdogan vince le elezioni. Ora dovrà affrontare le due crisi della Turchia

  • Come sarà la Turchia dei prossimi anni e soprattutto dove andrà, geopoliticamente parlando, il paese della Mezzaluna sul Bosforo? La Turchia è oggi una nazione di 85 milioni di abitanti che corre sul filo di due possibili crisi: la prima economica-finanziaria, la seconda di collocazione geopolitica.
  • Le politiche poco ortodosse di Erdogan in materia di politica monetaria (si è rifiutato di alzare i tassi per frenare l’aumento dei prezzi al consumo) e la sua focalizzazione sul mantenimento di una crescita elevata almeno del 7% annua, hanno alimentato la domanda di valuta estera, la svalutazione della lira, il calo delle riserve estere della banca centrale e l'aumento vertiginoso dell'inflazione annuale.
  • L’altra crisi che sottende il paese medio orientale riguarda la sua collocazione geopolitica. Secondo l’analista di politica estera Ian Bremmer, questo approccio di mediazione tra Occidente e Oriente alla politica estera “contribuirà a consolidare il ruolo della Turchia come “swing state”, stato geopolitico in bilico, ma renderà Ankara anche un alleato più inaffidabile e aumenterà il rischio di errori di calcolo”.

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