Una volta c’erano il Piano Marshall e Mickey Mouse, oggi la guerra dei dazi e l’abbraccio a Putin: sì, la vera rivoluzione americana del Novecento è l’aver costruito la comunità che – nel bene e nel male – ha tenuto insieme il mondo come lo conoscevamo. È questa comunità globale - fondata sull’idea dell’equilibrio dei poteri e sul soft power - che il presidente americano sta facendo a pezzi. Come dice anche Springsteen: il tycoon sta uccidendo non solo l’idea che l’America ha di sé – il fondamento dell’egemonia Usa, la sua forza, il suo storytelling - ma la stessa anima dell’Occidente
Fuori dal mondo distopico di Donald Trump, la vera rivoluzione americana è l’aver saputo costruire la comunità di valori che – nel bene e nel male – ha tenuto insieme buona parte del Ventesimo secolo e un pezzetto del Ventunesimo. È quella cosa che nel suo complesso abbiamo voluto chiamare Occidente, una comunità percorsa anche da oscurità e molte scie di sangue, beninteso, nondimeno una sorta di villaggio globale di regole più o meno condivise. C’erano, legate a questa costellazione, l’Onu e la



