Sarà un’estate migliore di quella del 2020 per il comparto del turismo. Lo ha detto Massimo Garavaglia, il ministro del Turismo in un’intervista rilasciata al Corriere.

Si dice ottimista e gli albergatori «sbagliano a essere preoccupati», dalla nostra parte oramai abbiamo i vaccini ma anche protocolli già collaudati. Per quanto riguarda la decisione che consente i viaggi all’estero durante le festività pasquali nonostante l’intero territorio sarà zona rossa il ministro afferma: «Il turismo è sia in entrata che in uscita, cosa dobbiamo fare? Impedire alle persone di partire? L’obiettivo di tutti è tornare a garantire al più presto anche la mobilità interna, per questo è fondamentale accelerare il piano vaccinale». L’ideale sarebbe di tornare tutti in zona gialla dopo Pasqua ma questo «dipenderà dai dati» spiega Garavaglia. Dati che mostrano un rapporto tampone e contagi ancora alto con una media del 7-8 per cento.

Per quanto riguarda le vacanze estive il ministro sostiene che non ci sarà un piano, come invece accade in Grecia, per attrarre i turisti europei. Proporrà invece al Consiglio dei ministri una «decontribuzione flessibile per le imprese del settore del turismo che richiamano i lavoratori dalla cassa integrazione» e alcune «soluzioni finanziarie per alleggerire la situazione debitoria delle imprese turistiche». Per le città d’arte è previsto un fondo da 200 milioni di euro, che lo stesso ministro definisce come «una goccia in nel mare».

Riguardo al passaporto vaccinale, o green pass, questo permetterà a chi ha fatto il vaccino o il tampone di poter muoversi liberamente in Europa ma anche nel territorio nazionale, funzionerà come una sorta di lasciapassare.

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