Un milione di persone in fuga: «Grave situazione umanitaria». Media: «Pronta la struttura per lo sfollamento della città». Kallas: «L’Ue è divisa, così non abbiamo voce». Raid israeliani nella notte: 44 morti
Secondo fonti di sicurezza citate dai media israeliani, la maggior parte delle infrastrutture umanitarie nel sud della Striscia è pronta ad accogliere la popolazione che sarà evacuata da Gaza City tra una settimana. L'attacco alla città è intanto iniziato: le forze israeliane l'hanno dichiarata “zona di guerra” e avviato le operazioni militari, scatenando l'ira di Hamas che promette «un bagno di sangue» per i soldati dello Stato ebraico. Circa un milione di persone sono in fuga dalla città.
Donald Trump intanto revoca i visti ai rappresentanti dell'Anp, alla vigilia della prossima assemblea Onu, mentre nella notte alcuni raid aerei israeliani hanno colpito il campo di Nuseirat e le zone di Karama e via al-Wahda a Gaza City, provocando in totale 44 morti.
Nel frattempo all’interno dell’Unione europea prosegue il dibattito sulla postura comunitaria davanti al massacro in corso. L’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Kaja Kallas, ha manifestato preoccupazione: «Non sono molto ottimista, persino la nostra proposta su Horizon, molto indulgente, non ha raccolto la maggioranza necessaria, lancia un messaggio che siamo divisi e se non abbiamo una voce unica su questo non abbiamo voce sulla scena globale».
PUNTI CHIAVE
14:01
Israele interromperà o rallenterà gli aiuti in alcune zone di Gaza
13:07
Salgono a 35 i morti a Gaza in raid Israele dall'alba
11:25
Gaza, 10 morti per fame nelle ultime 24 ore: 3 sono bambini
09:32
Intensificati attacchi a Gaza City, un milione in fuga
07:43
Kallas: "Su Gaza Ue divisa, così non abbiamo voce"
06:11
"Pronta la struttura dell'Idf per lo sfollamento di Gaza City"
Israele, il gabinetto domani non discuterà accordo parziale
Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunira' domani per discutere la situazione nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani, i quali, tuttavia, sottolineano che la proposta di rilascio graduale degli ostaggi e di accordo per il cessate il fuoco che è stata presentata a Israele non sarà oggetto della riunione. L'accordo in questione, elaborato da Egitto e Qatar e approvato da Hamas il 18 agosto, prevede il rilascio di 10 ostaggi insieme ai corpi di 18 prigionieri uccisi in cinque fasi e un cessate il fuoco di 60 giorni. Il governo deve ancora discutere formalmente l'accordo proposto e, nonostante sia quasi identico a un'offerta elaborata dall'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e approvata da Gerusalemme solo il mese scorso, ha segnalato che non ha alcun interesse a perseguirlo, preferendo invece portare avanti un piano per catturare e controllare Gaza City.
Greta Thunberg: "Flotilla per Gaza è colpa dei nostri governi"
Flottiglie di aiuti come quella che si prepara a partire per Gaza non sarebbero necessarie se i governi rispettassero il diritto internazionale. Lo ha dichiarato l'attivista per i diritti umani Greta Thunberg, che si unirà alla Global Sumud Flotilla in partenza domani da Barcellona. "Una missione come questa non dovrebbe esistere. Non dovrebbe dipendere da noi", ha detto la 22enne attivista svedese. "È responsabilità dei paesi, dei nostri governi e dei funzionari eletti agire per cercare di far rispettare il diritto internazionale, per prevenire crimini di guerra, per prevenire il genocidio", ha affermato Greta. "Questo è il loro dovere legale. E non lo stanno facendo. E così stanno tradendo i palestinesi, ma anche l'intera umanità", ha insistito. L'ultima spedizione umanitaria verso Gaza è organizzata da un gruppo chiamato Global Sumud Flotilla, che si definisce un'organizzazione "indipendente". Sumud e' la parola araba che significa perseveranza. "Il nostro obiettivo è arrivare a Gaza, consegnare gli aiuti umanitari, annunciare l'apertura di un corridoio umanitario e poi portare altri aiuti, e quindi porre fine all'assedio illegale e disumano di Israele su Gaza", ha annunciato Greta. Due tentativi da parte di attivisti di consegnare aiuti via nave a Gaza, a giugno e luglio, sono stati bloccati da Israele. Le truppe sono salite a bordo delle loro imbarcazioni e hanno arrestato gli attivisti, portandoli a terra in Israele prima di espellerli. Thunberg era tra i 12 attivisti a bordo della flottiglia di giugno ed è stata deportata.
Media Israele: obiettivo raid forze armate su Gaza City era portavoce Hamas
L'obiettivo dell'attacco israeliano a Gaza era il portavoce delle Brigate Al Qassam, il braccio armato di Hamas, Abu Obeida. Lo riporta il "Times of Israel" citando vari media israeliani. Abu Obeida, il cui vero nome e' Hudayfa Samir Abdallah al Kahlout, appare sempre con il volto coperto nelle dichiarazioni ai media. Poco fa, le Forze israeliane avevano annunciato di aver "colpito un'importante terrorista di Hamas nell'area di Gaza City, nella Striscia di Gaza settentrionale".
La madre di un ostaggio: "Se mio figlio muore, Netanyahu responsabile"
Einav Zangauker, madre dell'ostaggio Matan Zangauker, ha dichiarato che riterrà il primo ministro Benjamin Netanyahu personalmente responsabile se suo figlio verrà ucciso a Gaza. "Continuiamo a dover affrontare le bugie di Netanyahu", ha detto Zangauker parlando fuori dal quartier generale dell'Idf a Tel Aviv prima dell'inizio della manifestazione per gli ostaggi. "Se Matan torna in un sacco per cadaveri, non saremo solo io e Matan a pagarne il prezzo, perché mi assicurerò personalmente che il primo ministro affronterà le accuse di omicidio premeditato".
Yemen, vertici Houthi: continueremo a sostenere i figli di Gaza
"Affermiamo al nostro grande popolo yemenita, ai figli del popolo palestinese oppresso, a tutti i figli della nostra nazione e a tutte le persone libere del mondo che continuiamo nella nostra posizione originale nel sostenere e aiutare i figli di Gaza". Lo ha dichiarato la presidenza Houthi nel confermare l'uccisione del primo ministro e di altri ministri nel raid attuato ieri da Israele. Lo stesso impegno viene rinnovato dai vertici leader "nel costruire le nostre forze armate e sviluppare le loro capacità per affrontare tutte le sfide e i pericoli, come e' la posizione del nostro grande popolo yemenita, presente in tutti i campi e in tutte le arene con tutta la determinazione, la volontà e la fede".
Kallas: "Dichiarazione di Israele su zona di combattimento aggrava crisi umanitaria"
L'annuncio di Israele che stabilisce come Gaza City sia ora una zona di combattimento "minaccia di peggiorare la situazione umanitaria" e dimostra che, "se fosse possibile una soluzione militare, la guerra sarebbe già finita". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, al termine della riunione informale dei ministri degli Esteri Ue svoltasi oggi a Copenaghen, sottolineando che "Gaza ha bisogno di meno guerra, non di più guerra"
Tel Aviv in piazza questa sera: "Subito accordo per gli ostaggi"
A un anno dall'esecuzione in un tunnel di sei giovani rapiti Una grande manifestazione è prevista per questa sera in piazza degli ostaggi a Tel Aviv per chiedere un accordo che consenta la liberazione dei rapiti ancora prigionieri a Gaza dopo 694 giorni. L'evento coincide con il primo anniversario dell'esecuzione da parte di miliziani di Hamas in un tunnel di sei giovani ostaggi: Alexander Lobanov, Carmel Gat, Ori Danino, Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi e Almog Sarusi. Il Forum delle famiglie ha avvertito: "La pressione militare uccide gli ostaggi". Rachel e John Goldberg Polin, genitori di Hersh, hanno rivolto un appello diretto al governo: "Se i leader pensano che qualcuno debba restare affamato e torturato nei tunnel, scelgano dalle loro famiglie o ci vadano loro stessi. Gli ostaggi non possono essere il pretesto per un progetto politico". Gli organizzatori della manifestazione sottolineano che, mentre l'offensiva su Gaza City si intensifica, ogni rinvio mette a rischio gli ostaggi vivi e lascia i corpi dei morti sotto le macerie.
Israele interromperà o rallenterà gli aiuti in alcune zone di Gaza
Israele intende rallentare o interrompere gli aiuti umanitari nella parte settentrionale di Gaza mentre espande la sua offensiva contro Hamas. Un funzionario coperto dall'anonimato riferisce ad Associated Press che Israele interromperà i lanci di aiuti umanitari su Gaza City nei prossimi giorni e ridurrà il numero di camion di aiuti nella parte settentrionale della Striscia, mentre si prepara a evacuare i residenti verso sud. Da diversi giorni non ci sono lanci aerei di aiuti su Gaza, una pausa rispetto ai lanci quasi quotidiani delle ultime settimane.
Ieri Israele ha dichiarato Gaza City zona di combattimento, definendola roccaforte di Hamas. L'esercito ha intensificato gli attacchi alla periferia della città. Le riprese video di AP nella notte di venerdì hanno mostrato diverse grandi esplosioni in tutta Gaza. Le organizzazioni umanitarie avvertono che un'evacuazione su larga scala aggraverà la crisi umanitaria. È impossibile che un'evacuazione di massa di Gaza City possa essere effettuata in modo sicuro e dignitoso, ha affermato oggi Mirjana Spoljaric, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa. Centinaia di residenti hanno iniziato ad andarsene, ma molti deunciano che non c'è nessun luogo sicuro dove rifugiarsi. Secondo le Nazioni Unite, nell'ultima settimana sono state effettuate 23mila evacuazioni. Ieri il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee ha esortato i palestinesi a fuggire verso sud, definendo l'evacuazione "inevitabile".
In corso pesanti bombardamenti in tutta Gaza
Secondo fonti e testimoni citati da Al Jazeera e altri media locali, nel quartiere Zeitoun e in altre zone di GAZA sono in corso pesantissimi bombardamenti di artiglieria e attacchi violenti israeliani che non si sono fermati fin dalle prime ore del mattino. Nella parte centrale della Striscia, almeno cinque persone, tra cui due bambini, sono stati uccisi in un attacco delle Idf nel campo profughi di Nuseirat. Si ritiene che almeno 15 persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie, mentre le squadre della protezione civile sono al lavoro per recuperarle. Nel sud, una donna è stata uccisa durante un attacco contro una tenda nei pressi di Khan Younis. Al momento, si contano almeno 35 palestinesi uccisi, tra cui quattro richiedenti aiuti.
Salgono a 35 i morti a Gaza in raid Israele dall'alba
È salito ad almeno 35 morti a Gaza il bilancio degli attacchi israeliani che hanno colpito la Striscia dall'alba. Lo riporta Al-Jazeera citando fonti ospedaliere, precisando che 4 delle vittime erano in attesa di aiuti e che 20 sono state registrate a Gaza City.
Croce Rossa: impossibile evacuazione massa sicura di Gaza
"È impossibile effettuare un'evacuazione di massa di Gaza City in modo sicuro e dignitoso nelle condizioni attuali". Lo ha dichiarato Mirjana Spoljaric, presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), definendo l'idea "non solo irrealizzabile, ma anche incomprensibile". La scorsa settimana il governo israeliano ha approvato il piano per occupare la città, considerata l'ultima roccaforte di Hamas, e venerdì l'esercito l'ha dichiarata "zona di combattimento pericolosa".
Attacchi dell'Idf a Gaza, almeno 22 morti e decine di feriti
Secondo un primo bilancio, riportato dall'agenzia palestinese Wafa, almeno 22 civili palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti nei bombardamenti israeliani della notte, che hanno preso di mira diverse aree della Striscia di Gaza. Secondo fonti locali, i soldati delle Idf hanno aperto il fuoco con mitragliatrici pesanti direttamente sui civili in attesa di aiuti nel sud di Gaza e nella Striscia centrale, uccidendo cinque persone e ferendone molte altre. I corpi di altre 3 persone sono stati recuperati dalle squadre di soccorso e di protezione civile dopo il bombardamento di una casa nel campo profughi di Nuseirat all'alba.
Gaza, 10 morti per fame nelle ultime 24 ore: 3 sono bambini
Nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza sono morte 10 persone, fra cui 3 bambini, "a causa di carestia e malnutrizione". Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che questo porta a 332 il totale dei palestinesi morti a Gaza per fame e malnutrizione dall'inizio della guerra, fra cui 124 bambini. Il ministero precisa che, da quando l'Ipc ha dichiarato lo stato di carestia nella zona di Gaza City il 22 agosto scorso, sono stati registrati 54 decessi fra cui 9 bambini.
Unrwa: "Revocare divieto su aiuti umanitari, pronti 6mila camion di rifornimenti"
Il divieto imposto dalle autorità israeliane agli aiuti umanitari dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa) a Gaza deve essere revocato. Lo scrive la stessa Unrwa su X, sottolineando come "i nostri magazzini in Egitto e Giordania sono riforniti, pronti a riempire circa 6 mila camion". L'Unrwa, conclude la nota, "dispone di un sistema per distribuire gli aiuti in modo sicuro e su larga scala. Lasciateci trasportare i nostri rifornimenti salvavita su strada".
Salgono a 11 i morti a Gaza in raid Israele dall'alba
Sono saliti a 11 i morti nella Striscia di Gaza in attacchi israeliani dall'alba. Lo riporta Al-Jazeera, precisando che fra le vittime c'è una donna uccisa nella zona di Khan Younis, nel sud della Striscia.
Intensificati attacchi a Gaza City, un milione in fuga
L'esercito israeliano ha intensificato gli attacchi contro diverse aree della Striscia di Gaza, in particolare Gaza City, causando l'uccisione di diverse persone e il ferimento di decine di persone, tra cui donne e bambini, secondo quanto riportato dai media arabi tra cui Wafa e Al Jazeera. Intanto, a quasi un milione di palestinesi è stato ordinato di spostarsi verso sud. Colpite strade e case, gli sfollati marciano tra le macerie. Gli attacchi aerei stanno prendendo di mira quartieri densamente popolati, sottoposti da giorno a continui bombardamenti israeliani.
Spagna: "L'Ue sta facendo poco e tardi e non ottiene nulla"
"La Spagna ha proposto un piano d'azione per Gaza e per la Palestina, ma l'UEe sta facendo troppo poco, troppo tardi e non sta facendo nulla. Non ha ottenuto nulla. Quindi il tempo delle dichiarazioni è davvero finito. Dobbiamo andare avanti". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri Ue a Copenaghen. "Ho quindi inviato per lettera all'Alto rappresentante un piano d'azione globale dell'Ue, che tutti gli Stati membri hanno già adottato, con diverse misure: in primo luogo, imporre un embargo sulle armi vendute dall'Unione europea a Israele. In secondo luogo, ampliare l'elenco delle persone sanzionate, a chiunque, assolutamente chiunque, voglia rovinare la soluzione dei due Stati. Questa è l'unica soluzione che portera' pace e stabilità in Medio Oriente. In terzo luogo, dobbiamo sostenere finanziariamente, in modo massiccio, l'Autorità nazionale palestinese, che è in difficoltà a causa del fatto che Israele trattiene le tasse che dovrebbero spettarle. E in quarto luogo, dobbiamo far applicare e rispettare tutte le sentenze e tutti i pareri consultivi della Corte internazionale di Giustizia, ad esempio, bloccando ogni commercio di prodotti provenienti dagli insediamenti illegali. Inoltre, sulla base dell'Articolo 2 del Consiglio di associazione tra Unione europea e Israele, proponiamo la sospensione totale di tale accordo. Non possiamo continuare a comportarci come se nulla fosse successo quando assistiamo a questa incredibile e terribile situazione umanitaria a Gaza, in cui migliaia di palestinesi rischiano la morte per fame, a causa di una carestia indotta da Israele, e stiamo parlando di bambini, di neonati. Questo è inaccettabile", ha aggiunto.
Gaza: ucciso almeno un soldato israeliano, 4 dispersi
Un soldato israeliano è stato ucciso e almeno 11 sono rimasti gravemente feriti in combattimenti con miliziani palestinesi nel quartiere Zeitoun di Gaza City, riferiscono Al Jazeera e media israeliani. L'esercito ha comunicato che quattro soldati risultano dispersi, ma non conferma che sarebbero stati presi in ostaggio, come riferito da media locali sui social. Le truppe sarebbero cadute in un'imboscata di Hamas. Elicotteri sono stati inviati per evacuare i militari sotto intenso fuoco. Con quest'ultima vittima, il numero di soldati israeliani uccisi a Gaza dall'inizio della guerra sale a 455.
Irlanda": Che altro serve affinché Ue sanzioni Israele?"
"Posso solo dire, però, in relazione a Gaza: se l'Unione europea non agisce collettivamente ora e non adotta sanzioni contro Israele, quando lo farà? Cosa potrebbe volere di più? I bambini muoiono di fame. Ora abbiamo notizie di bambini che non riescono nemmeno a piangere perché non hanno più questa forza. Le organizzazioni internazionali ci hanno detto che a Gaza è in corso una carestia. C'è un'attività genocida". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese, Simon Harris, al suo arrivo alla riunione informale Esteri a Copenaghen. "Non basta dire: 'Voglio vedere un cessate il fuoco'. Non basta condannare queste azioni. Bisogna chiedersi: cosa faremo come Unione europea per contribuire a realizzare il cessate il fuoco? Cosa faremo per far sì che il governo Netanyahu fermi l'uccisione di bambini e di civili? Cosa faremo per garantire che gli aiuti umanitari possano fluire e cosa faremo per garantire che gli ostaggi possano essere rilasciati? Credo che il mondo stia guardando all'Unione europea. Credo che i nostri cittadini stiano guardando all'Unione europea e non ne siano contenti. Non stiamo facendo abbastanza. Le parole sono importanti, ma non bastano. Ora dobbiamo adottare misure molto chiare e concrete per dimostrare che abbiamo dei valori in questa Unione europea e che intendiamo difenderli", ha aggiunto.
Hamas: "L'offensiva dell'Idf a Gaza è un'opportunità per rapire i soldati"
La nuova offensiva delle Idf finalizzata a occupare Gaza City offre per Hamas ''un'opportunità in più per rapire soldati'' israeliani. Lo ha dichiarato il portavoce delle Brigate Qassam di Hamas, Abu Obeida. "Questo aumenterà le possibilità di catturare nuovi soldati. I nostri combattenti sono in stato di allerta, preparati e con il morale alto", ha affermato.
Olanda: "Paesi cambino posizione come abbiamo fatto noi"
"Penso che, dato quanto sta accadendo a Gaza e il fatto che la situazione stia peggiorando da un lato e in Cisgiordania dall'altro, vediamo anche che Israele sta ulteriormente espandendo le sue politiche di insediamento. Credo che questo dovrebbe incoraggiarci a essere più uniti, perché dobbiamo aumentare ulteriormente la pressione sia per il cessate il fuoco che per agire contro gli insediamenti illegali". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Ruben Brekelmans, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri Ue a Copenaghen. "Spero che alcuni Paesi cambino ora posizione. Anche i Paesi Bassi, ad esempio, hanno cambiato posizione su alcune di queste misure, e spero che possiamo essere più uniti e assicurarci di reagire a quanto sta accadendo. So quanto sia polarizzato il dibattito", ha aggiunto.
Il ministero della Salute di Gaza: superate le 63mila vittime
Sono più di 63.000 le vittime palestinesi nella guerra a Gaza. Ad aggiornare il bilancio, dopo i 48 morti di ieri, è stato il ministero della Salute di Gaza, riferisce il quotidiano israeliano Haaretz.
Lokke: "Situazione catastrofica, passare dalle parole ai fatti"
Nonostante le "divergenze fra i 27 Paesi europei" per quanto riguarda la "catastrofica" situazione a Gaza "è ora di passare dalle parole ai fatti". Lo ha detto il ministro degli Esteri danese Lars Lokke nel doorstep al suo arrivo al Consiglio Affari esteri informale dell'Ue a Copenaghen. "Da tempo sosteniamo che questa guerra debba cambiare rotta e faremo la nostra parte per trovare un terreno comune", ha detto. "Il governo tedesco è pronto a sospendere il capitolo commerciale dell'accordo di l'Associazione. Siamo anche pronti a imporre sanzioni ad alcuni ministri, tra cui esponenti della Camera dei Rappresentanti. Saremmo pronti a vietare l'esportazione dagli insediamenti, ma ciò creerebbe pressioni, il che probabilmente non e' fattibile. Dovremmo quindi cercare di trovare altre soluzioni diplomatiche che potremmo elaborare insieme", ha aggiunto.
Raid di Israele su Gaza City e Nuseirat: 10 morti
Raid aerei israeliani hanno colpito nella notte il campo di Nuseirat nonché le zone di Karama e via al-Wahda a Gaza City, provocando in totale 10 morti. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo l'agenzia, fra le vittime ci sono 5 persone uccise nell'attacco che ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat, a sud di Gaza City.
Kallas: "Su Gaza Ue divisa, così non abbiamo voce"
"Non sono molto ottimista, persino la nostra proposta su Horizon, molto indulgente, non ha raccolto la maggioranza necessaria, lancia un messaggio che siamo divisi e se non abbiamo una voce unica su questo non abbiamo voce sulla scena globale". Lo ha detto Kaja Kallas, alto rappresentante Ue.
Onu: "Costringere persone Gaza a spostarsi più a sud porta a disastro"
Il portavoce del Segretario generale Stéphane Dujarric ha affermato che la decisione di Israele di interrompere le pause tattiche giornaliere a Gaza City, ora dichiarata "zona di combattimento pericolosa", minaccia sia la vita delle persone che la capacità degli operatori umanitari di operare.I team delle Nazioni Unite hanno riferito che, sebbene le pause avessero lasciato spazio all'azione umanitaria, "sono stati comunque osservati bombardamenti nelle aree e nei momenti in cui tali pause erano state dichiarate", ha detto. L'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha sottolineato che "le operazioni di soccorso salvavita devono essere rese possibili, non annullate".Dujarric ha avvertito che costringere le persone a spostarsi più a sud rischia di essere "la ricetta per il disastro" e potrebbe equivalere a un trasferimento forzato. E ha affermato che le Nazioni Unite si aspettano che il loro lavoro venga facilitato, ricordando alle parti che i civili e le strutture umanitarie "devono essere protetti in ogni momento".
"Pronta la struttura dell'Idf per lo sfollamento di Gaza City"
Una fonte di alto livello della sicurezza israeliana ha dichiarato alla tv pubblica Kan che la maggior parte delle infrastrutture umanitarie nel sud della Striscia è pronta ad accogliere la popolazione che sarà evacuata da Gaza City tra circa otto giorni: "L'Idf prenderà il controllo prima di Rosh Hashanà (Capodanno ebraico, inizia il 22 settembre). Il governo ha indicato di accelerare e decine di migliaia di riservisti verranno richiamati". "È indispensabile espellere Hamas e smilitarizzare Gaza per permettere l'ingresso di una forza internazionale, che si rifiuta di entrare finché ci sarà Hamas", ha affermato la fonte.
Nell'ambito della preparazione dell'operazione speciale dell'Idf, il Cogat (l'autorità che coordina le attività del governo israeliano nei territori palestinesi), nel sud di Gaza sono state inviate tende, sono in costruzione ospedali da campo e sono in corso lavori di riparazione di due linee idriche provenienti da Israele. Gli abitanti saranno sfollati anche durante l'operazione militare. Nei prossimi giorni, ha riferito la tv pubblica Kan, saranno interrotti i lanci aerei di aiuti umanitari sopra la città di Gaza e sarà ridotta l'introduzione di camion nel nord della Striscia "con l'obiettivo di spingere più di 800.000 abitanti della città di Gaza verso sud. Le tregue tattiche di circa dieci ore al giorno avviate dall'esercito israeliano un mese fa per consentire l'ingresso di aiuti nell'enclave, sono state cancellate venerdì su indicazione del governo. Ma continueranno nei campi centrali della Striscia e nella zona di Al-Mawasi, dove Israele intende trasferire parte della popolazione civile.
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