Immediata la risposta di Hamas: «La Striscia di Gaza non è un’unità immobiliare, è parte integrante della nostra terra palestinese occupata»
«Sono impegnato ad acquistare e a possedere Gaza. Per quanto riguarda la ricostruzione, potremmo darla ad altri stati del Medio Oriente per costruirne delle sezioni. Altre persone potrebbero farlo sotto i nostri auspici. Ma ci impegniamo a possederla, prenderla e assicurarci che Hamas non torni». Il neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato a parlare del futuro della Striscia ribadendo il piano presentato la scorsa settimana quando il premier israeliano Benjamin Netanyahu è andato in visita a Washington.
«Non c'è niente in cui tornare a vivere. Il posto è un cantiere di demolizione. Tutto verrà demolito. Non si può vivere in quegli edifici adesso. Ne faremo un buon sito per un futuro sviluppo da parte di... qualcuno», ha aggiunto Trump a bordo dell’Air Force parlando con i giornalisti. «Sarà meraviglioso, le persone potranno venire da tutto il mondo e vivere lì. Ci prenderemo cura dei palestinesi e ci assicureremo... che non vengano assassinati. Hamas è stato un disastro».
Immediata la risposta dell’organizzazione palestinese: «Gaza non è una proprietà che può essere comprata e venduta, ed è parte integrante della nostra terra palestinese occupata». Nei giorni scorsi il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva invece proposto la nascita di uno stato palestinese nel territorio dell’Arabia Saudita. I paesi arabi hanno già respinto tutte le proposte e si stanno muovendo per fornire altri piani.
Intanto mentre Trump ha affermato in un'intervista a Fox News che il popolo palestinese non avrà alcun diritto di ritorno a Gaza in base al suo piano, spiegando che «avranno alloggi migliori», Hamas ha dichiarato di ritardare il rilascio degli ostaggi. Per Israele è una «violazione dell’accordo di cessate il fuoco».
PUNTI CHIAVE
17:24
Hamas annuncia che ritarderà il rilascio di altri ostaggi
15:32
Trump, "nel mio piano, i palestinesi non avrebbero diritto di tornare a Gaza"
11:32
Hamas: "Gaza non è una proprietà immobiliare"
Israele: "Hamas sta violando l'accordo di cessate il fuoco"
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che l'annuncio di Hamas di interrompere la liberazione degli ostaggi costituisce una violazione dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza e ha ordinato all'esercito di essere al massimo livello di allerta a Gaza.
Hamas annuncia che ritarderà il rilascio di altri ostaggi
Secondo una dichiarazione rilasciata dal portavoce di Hamas su Telegram, il gruppo rimanderà il rilascio di altri ostaggi israeliani previsto per sabato fino a nuovo avviso. Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, ha dichiarato: "Nelle ultime tre settimane, la leadership della resistenza ha monitorato le violazioni del nemico e il mancato rispetto dei termini dell'accordo, tra cui il ritardo del ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale e il loro attacco con bombardamenti e armi da fuoco". Obeida ha aggiunto: "La consegna dei prigionieri sionisti, la cui liberazione era prevista per sabato prossimo, 15 febbraio 2025, sarà posticipata fino a nuovo avviso e finché l'occupazione non si impegnerà a compensare retroattivamente le ultime settimane. "Confermiamo il nostro impegno nei confronti dei termini dell'accordo fintanto che l'occupazione si impegna a rispettarli".
Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza raggiunge quota 48.208
Sono almeno 48.208 i palestinesi che sono stati uccisi e 111.655 i feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023. Lo ha affermato lunedì il ministero della Salute di Gaza in una nota, secondo cui migliaia di altre persone morte potrebbero essere ancora disperse tra le macerie. 19 le persone decedute che nelle ultime 24 ore sono state portate negli ospedali della Striscia di Gaza, 15 i feriti.
Trump, "nel mio piano, i palestinesi non avrebbero diritto di tornare a Gaza"
Il presidente americano Donald Trump ha affermato che il popolo palestinese non avrà alcun diritto di ritorno a Gaza in base al suo piano che prevede che gli Stati Uniti “prendano il controllo” del territorio. Lo ha detto in un'intervista a Fox News spiegando che "avranno alloggi migliori". "In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro", ha detto Trump.
Firmato un accordo da 80 milioni per rimuovere le macerie a Gaza
Il primo ministro dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mohammad Mustafa, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e l'Organizzazione Internazionale Araba per la ricostruzione in Palestina hanno firmato un memorandum d'intesa per rimuovere le macerie e creare rifugi a Gaza. Lo ha riferito Al Jazeera, aggiungendo che l'accordo è stato firmato presso l'ufficio del Primo Ministro a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, e vale 80 milioni di dollari, nella sua prima fase. L'obiettivo dell'intesa, secondo l'agenzia di stampa ufficiale Wafa, è limitare i danni e rimuovere le macerie in aree vitali, occuparsi degli ordigni inesplosi e creare una serie di centri di accoglienza temporanei.
"Il governo palestinese - ha detto Mustafa - ha sviluppato un programma per i primi sei mesi per affrontare la situazione sul campo, nonché un piano triennale per passare dagli aiuti alla ripresa economica e alla ripresa rapida, e poi alla ricostruzione completa nell'arco di dieci anni, come parte di un programma sviluppato in coordinamento con la Banca Mondiale, l'Unione Europea e le Nazioni Unite".
A gennaio i palestinesi arrestati in Cisgiordania sono stati 580
I gruppi palestinesi che monitorano gli arresti di palestinesi da parte delle forze israeliane nella Cisgiordania occupata da Israele riferiscono che circa 580 persone sono state arrestate dalle forze israeliane durante il mese di gennaio, tra cui circa 60 bambini e 17 donne. L'aggiornamento è stato riportato dall'agenzia di stampa di Wafa. La maggior parte degli arresti è stato eseguita nella città di Jenin e nel suo campo profughi.
Domani riunione di gabinetto israeliano sulla seconda fase dell'accordo
È rientrata oggi da Doha, in Qatar, la delegazione israeliana che ha tenuto colloqui su "dettagli tecnici" dell'accordo di cessate il fuoco in vigore nella Striscia di Gaza dal 19 gennaio scorso. La riunione del gabinetto di sicurezza israeliano sull'avvio dei negoziati sulla seconda fase dell'intesa è stata fissata per domani. Lo riportano i media israeliani. L'accordo prevedeva che il negoziato tra Israele e Hamas - mediato da Qatar, Egitto e Usa - sulla seconda fase iniziasse al 16esimo giorno di tregua, ossia lunedì scorso.
Il ministro Salvini è in Israele dove incontrerà il ministro degli Esteri Sa'ar
Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini sarà in Israele dove ha programmato una serie di incontri istituzionali. Nelle prossime ore, tra gli altri, il leader leghista vedrà il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar e il ministro per la Diaspora israeliano, Amichai Chikli
Secondo Erdogan per ricostruire Gaza ci vorranno 100 miliardi
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha nuovamente respinto la proposta degli Stati Uniti di trasferire i palestinesi dalla Striscia di Gaza e ha affermato che Israele dovrebbe pagare per i danni che ha causato e permettere l'inizio della ricostruzione. "Non consideriamo la proposta di esiliare i palestinesi dalle terre in cui vivono da migliaia di anni come qualcosa da prendere seriamente in considerazione", ha dichiarato durante una visita in Malesia. Il presidente turco è attualmente impegnato in un tour di quattro giorni che toccherà, oltre alla Malesia, Indonesia e Pakistan. Erdogan ha sottolineato che il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe cercare fondi per "compensare" i danni che, a suo dire, ammontano a 100 miliardi di dollari, "anziché cercare un posto per il popolo di Gaza". Il presidente turco ha ribadito il suo rifiuto alla proposta statunitense, sottolineando l'entità della devastazione nella Striscia di Gaza. "Nessuno ha il potere di costringere il popolo palestinese a vivere una seconda Nakba", ha aggiunto, riferendosi alla massiccia espulsione dei palestinesi durante la guerra arabo-israeliana del 1948
Hamas: "Gaza non è una proprietà immobiliare"
La Striscia di Gaza "non è un pezzo di proprietà immobiliare da acquistare e vendere, è una parte inseparabile della nostra terra palestinese occupata". Lo ha dichiarato oggi un membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq, commentando le ultime dichiarazioni del presidente americano Donald Trump sulle intenzioni degli Stati Uniti di "acquistare e possedere" l'enclave palestinese. Parole che secondo al-Rishq denotano "profonda ignoranza" sulla Palestina e la regione.
Iran: "Trump vuole metterci in ginocchio"
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha accusato Donald Trump di voler "mettere in ginocchio la Repubblica Islamica", in un discorso in occasione del 46esimo anniversario della rivoluzione che ha rovesciato la monarchia Pahlavi. "Trump dice vogliamo parlare (con l'Iran), e... firma in un memorandum tutte le cospirazioni per mettere in ginocchio la nostra Rivoluzione", ha detto Pezeshkian, riferendosi a un testo firmato martedì scorso dal presidente americano che prevede nuove sanzioni contro l'Iran
Unrwa: rischio ipotermia per i gazawi
Molte famiglie nella Striscia di Gaza continuano a essere esposte a temperature estremamente fredde senza un riparo adeguato. Lo segnala su X l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), aggiungendo che a Deir el-Balah, nella parte centrale dell'enclave, e nel nord, duramente assediato per mesi dall'esercito israeliano, molti vivono ancora in tende fatiscenti e rifugi di fortuna che offrono poca o nessuna protezione dal freddo.
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