Parla Padre Gabriel Romanelli, il sacerdote che “governa” la parrocchia della Sacra Famiglia nella Striscia: «La situazione è sempre più drammatica. Aiutiamo decine di migliaia di persone: ma se i viveri non arriveranno più anche noi saremo costretti ad interrompere»
Le grida di bambini di sottofondo, che ballano al suono di una musica molto ritmata e ridono felici, evocano un contesto rilassato, sereno. La sensazione, però, dura un momento. A riportare tutto alla normalità dei gazawi ci pensa il frastuono causato da un’esplosione e le grida dei piccoli che si trasformano in urla. «È il nostro surrealismo quotidiano», spiega al telefono Padre Gabriel Romanelli, il parroco cattolico della Striscia di Gaza. «Ormai i bambini si sono talmente abituati che quando



