Si è svolto l’incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington, alla Casa Bianca. Al centro dell’incontro il piano che il tycoon ha stilato per arrivare alla fine delle ostilità a Gaza.

La Casa Bianca ha anticipato i contenuti del piano in 20 punti. Nei primi due si legge che la Striscia «sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini», che «sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza». Se le parti accetteranno la proposta di Trump gli ostaggi nelle mani di Hamas saranno liberati entro 72 ore, vivi o morti. In cambio della liberazione degli ostaggi israeliani, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo più 1700 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023. 

«Gaza sarà governata sotto l'amministrazione transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità per la popolazione di Gaza. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati e da esperti internazionali, con la supervisione e il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il "Board of Peace", che sarà presieduto e guidato dal presidente Trump, insieme ad altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, incluso l'ex primo ministro Tony Blair», si legge nel testo, secondo cui «con lo sviluppo di Gaza e quando il programma di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo palestinese». 

Intanto i bombardamenti dell’Idf su Gaza non si placano. Dall’alba nella Striscia, secondo l’agenzia di stampa Wafa, sono state uccise almeno 33 persone nei bombardamenti israeliani.

PUNTI CHIAVE

20:12

Ostaggi liberi entro 72 dalla firma dell'accordo, Gaza riqualificata e affidata a un organismo di transizione: il piano di Trump per Gaza in 20 punti

17:29

Trump accoglie Netanyahu: "Fiducioso di raggiungere un accordo"

13:30

Flotilla, mercoledì nella zona di intercettazione, giovedì a Gaza

20:45

Trump: "Se Hamas rifiuta, sosterrò Israele per finire il lavoro"

Israele avrà il diritto" e il pieno appoggio degli Stati Uniti di "completare il lavoro di annientamento della minaccia di Hamas", se il gruppo rifiuta il piano di pace. Lo ha detto Donald Trump. Hamas e le fazioni sue alleate dovranno accettare di non avere alcun ruolo diretto o indiretto nella governance nella Striscia di Gaza, si legge nel testo completo del piano di Trump pubblicato dalla Casa Bianca. "Tutte le infrastrutture militari e terroristiche, inclusi i tunnel e le strutture per la produzione di armi, saranno distrutte, e ci sarà un processo di demilitarizzazione sotto la supervisione di soggetti indipendenti", si legge nel documento.

20:43

Gaza, piano Trump: chi lo desidera potrà andarsene e tornare

Le persone attualmente nella Striscia di Gaza potranno scegliere tra rimanere nell'enclave palestinese o andarsene, con la possibilità di tornare. Lo ha annunciato la Casa Bianca nel suo piano per porre fine al conflitto. "Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza, e coloro che lo desiderano saranno liberi di farlo e di tornare. Incoraggeremo le persone a rimanere e offriremo loro l'opportunità di costruire una Gaza migliore", si legge nel documento.

20:38

Trump: "Israele non annetterà Gaza"

"Israele non occuperà né annetterà Gaza". È quanto si legge nel piano per Gaza firmato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e reso pubblico dalla Casa Bianca. "Con l'instaurarsi del controllo e della stabilità da parte delle Isf, Forze di stabilizzazione internazionale, le Idf, Forze di difesa israeliane, si ritireranno secondo standard, traguardi e tempistiche legate alla smilitarizzazione, concordati tra Idf, Isf, i garanti e gli Stati Uniti, con l'obiettivo di una Gaza sicura che non rappresenti più una minaccia per Israele, l'Egitto o i loro cittadini". "Praticamente - continua il documento - le forze israeliane cederanno progressivamente il territorio di Gaza occupato alle forze internazionali, secondo un accordo con l'autorita' transitoria fino al completo ritiro, salvo una presenza perimetrale di sicurezza che rimarrà fino a quando Gaza non sarà adeguatamente sicura da qualsiasi minaccia terrorista".

20:32

Trump: "Più che vicini a un accordo. Europa molto coinvolta"

"Siamo più che vicini ad un accordo di pace su Gaza": ha detto Trump iniziando la conferenza stampa con Benjamin Netanyahu. "L'Europa è stata molto coinvolta nell'elaborazione del piano per Gaza", ha continuato il presidente Usa, ringraziando anche i "Paesi arabi e musulmani per il loro contributo". Trump ha poi ringraziato Netanyahu per aver "accettato il piano di pace".

20:12

Ostaggi liberi entro 72 dalla firma dell'accordo, Gaza riqualificata e affidata a un organismo di transizione: il piano di Trump per Gaza in 20 punti

La Casa Bianca ha pubblicato il piano di Donald Trump per Gaza in 20 punti. Nei primi due si legge che la Striscia "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" che "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza". Se le parti accetteranno la proposta di Donald Trump per Gaza gli ostaggi nelle mani di Hamas saranno liberati entro 72 ore, vivi o morti. In cambio della liberazione degli ostaggi israeliani, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo più 1700 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023. "Gaza sarà governata sotto l'amministrazione transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità per la popolazione di Gaza. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati e da esperti internazionali, con la supervisione e il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il "Board of Peace", che sarà presieduto e guidato dal Presidente Donald J. Trump, insieme ad altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, incluso l'ex Primo Ministro Tony Blair", ""Con lo sviluppo di Gaza e quando il programma di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo palestinese", si legge nel piano. 

19:52

Media Israele: «da Usa modifiche radicali a piano su Gaza»

Il notiziario di Channel 12 riferisce che il team del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha apportato «cambiamenti radicali» alla sua proposta di pace per Gaza, al fine di renderla più «realistica» per essere accettata da Israele, dopo un incontro con il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer e il primo ministro Benyamin Netanyahu. Lo ha affermato un alto funzionario vicino al premier, secondo l'emittente israeliana.

19:30

Ministro israeliano Ben Gvir: «Qatar finanzia il terrorismo»

«Chi manda mostri a bruciare bambini, stuprare donne e rapire anziane deve sapere che non esiste un posto al mondo in cui sia al sicuro. È ora di dire al mondo la verità: il Qatar è uno stato che sostiene il terrorismo, lo finanzia e lo alimenta. Nessuna somma di denaro potrà lavare via il terrorismo dalle loro mani». Lo scrive su X il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir dopo che Benyamin Netanyahu si è scusato con il Qatar per l'attacco ai leader di Hamas a Doha. Ben Gvir ha definito invece l'attacco «importante, giusto e sommamente morale».

18:52

Hamas: «Noi finora non coinvolti in negoziati su piano Trump»

L'alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu ha dichiarato all'emittente qatariota Al-Araby che «finora non ci sono state discussioni dirette o indirette sul piano promosso da Donald Trump, di cui Hamas è a conoscenza solo grazie a indiscrezioni trapelate dai media». Secondo il portavoce, «Hamas è disposta a liberare gli ostaggi nell'ambito di un accordo globale che porti alla fine della guerra e al ritiro di Israele dalla Striscia». 

18:47

Axios: «Netanyahu ha telefonato ad al Thani e si è scusato per raid a Doha»

Benjamin Netanyahu ha telefonato al premier del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, scusandosi per il raid del 9 settembre scorso a Doha che aveva come obiettivo la leadership di Hamas. Lo riferisce il giornalista di Axios Barak Ravid. Durante l'incontro in corso tra Netanyahu e Donald Trump alla Casa Bianca il premier israeliano ha anche espresso «rammarico per l'uccisione di una guardia di sicurezza qatarina» nell'attacco. Le scuse ufficiali di Netanyahu erano la condizione che Doha aveva posto per riprendere la mediazione tra Israele e Hamas, come rivelato dallo stesso Ravid.

17:29

Trump accoglie Netanyahu: "Fiducioso di raggiungere un accordo"

"Sono molto fiducioso di raggiungere l'accordo a Gaza", ha detto il presidente Usa Donald Trump accogliendo alla Casa Bianca il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. I due si riuniranno nello studio Ovale per discutere il piano americano sulla tregua e sul dopoguerra nella Striscia. È prevista una conferenza stampa congiunta alle 19.15, ora italiana.

16:35

Trump parlerà con l'emiro del Qatar prima di incontrare Netanyahu

Il presidente americano Donald Trump terrà un colloquio telefonico con l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, prima del bilaterale con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riferisce Axios. 

15:28

Portavoce Casa Bianca: "Israele e Hamas vicini all'accordo"

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che Israele e Hamas sono "molto vicini" a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha detto ai giornalisti prima dell'incontro tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu che si terrà stasera a Washington.

14:35

Capo di gabinetto di Ben Gvir indagato per "legami con estremisti"

Chanamel Dorfman, capo di gabinetto del ministro israeliano di estrema destra, Itamar Ben Gvir, è indagato per contatti con figure legate ad attività estremiste in Cisgiordania, tra cui un sospettato di terrorismo ebraico e un membro del movimento ebraico clandestino "Bat Ayin". Lo riportano media israeliani.

13:30

Flotilla, mercoledì nella zona di intercettazione, giovedì a Gaza

"Ci troviamo a 300 miglia dalla Striscia, tra 2 giorni saremo nella zona di intercettazione e fra 3 a Gaza. La missione è diretta a Gaza: è l'unico modo per aprire un canale umanitario permanente. Non è mai stato preso in considerazione di fermarci a Cipro o altri cambiamenti della rotta". Spiega Tony Lapiccirella, uno degli italiani a bordo della Global Sumud Flotilla. Rispetto ai rischi di arrivare nella zona di intercettazione commenta: "Per la legge internazionale non ci sono rischi. Qualsiasi pericolo è legato alla violenza israeliana a cui i governi permettono ancora di andare oltre la legge internazionale".

13:02

Boldrini: "Il governo deve pretendere protezione per la Flotilla"

"Cosa sta aspettando il governo a convocare l'ambasciatore israeliano e a pretendere la protezione della Global Sumud Flotilla? Meloni ha chiamato Netanyahu per ottenere garanzie di sicurezza per la Flotilla? Ogni azione contro le barche che battono bandiera italiana o che trasportano cittadine e cittadini italiani è un atto ostile verso il nostro Paese. Dov'è il patriottismo di Meloni? Se non è solo propaganda, deve valere anche quando la minaccia arriva dai suoi alleati politici. Le acque davanti a Gaza non sono israeliane e il blocco imposto da Netanyahu è illegale soprattutto perché a Gaza c'è una carestia ufficialmente riconosciuta dall'Onu. Davanti a questo, non c'è blocco navale che tenga: devono entrare tutti gli aiuti umanitari necessari alla popolazione e per farlo va aperto un canale stabile e permanente. È questo l'intento della Flotilla che ovviamente trasporta una quantità limitata di beni di prima necessità rispetto agli immani bisogni. Ed è quello che avrebbero dovuto fare i governi in questi mesi: sanzionare le violazioni del diritto internazionale e pretendere la fine dell'assedio e del genocidio. Non lo hanno fatto. Dovrebbero ringraziare il coraggio e lo spirito civico di chi si è imbarcato verso Gaza, inclusi i parlamentari italiani e fare ogni possibile pressione su Netanyahu che sta causando una catastrofe mai vista nella storia". Lo ha detto Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

11:54

Salvini: "Il messaggio della Flotilla è passato"

"Spero che nessuno cerchi lo scontro e lavoro perché nessuno si faccia male", ha detto il ministro per le Infrastrutture sulla Global Sumund Flottilla. "Un conto è manifestare le proprie idee altro pensare di entrare illegalmente in acque internazionali in una zona di guerra ovviamente non è né saggio né prudente" ha sottolineato Matteo Salvini. "Mi sembra che il messaggio che volevano mandare sia stato mandato, un altro paio di maniche se uno cerca l'incidente diplomatico, se uno cerca lo scontro, se uno cerca la guerra, mi auguro che non sia così, facciamo di tutto per tutelare ogni vita umana" ha concluso.

11:20

Salgono a 23 le vittime palestinesi dall'alba

Fonti mediche hanno confermato ad Al Jazeera che 23 persone sono state uccise dall'alba nella Striscia di Gaza negli attacchi dell'esercito israeliano. Ventuno dei morti sono stati uccisi a Gaza City. Una delle ultime vittime stava aspettando aiuti nei pressi di un centro di soccorso a nord della città di Rafah, nella parte meridionale di Gaza.

11:05

Flotilla, Herzog: "Nessun uso di forza letale contro gli attivisti"

Il governo di Tel Aviv ha ribadito pubblicamente che non consentirà alla flotta di varcare la linea che considera le proprie acque territoriali, ma il presidente israeliano Isaac Herzog ha assicurato all’Italia che non verrà messa in pericolo la vita degli attivisti. “L’esercito israeliano ha ricevuto l’ordine di non usare forza letale”, ha spiegato Herzog all’ambasciatore italiano Luca Ferrari durante un colloquio.

10:54

Smotrich: "Idf a Gaza e nessun ruolo ad Anp"

"Un ritiro completo di Hamas da Gaza" e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, la presenza delle Idf sul perimetro e sulla rotta Philadelphia lungo il confine tra Gaza e il Sinai, il mancato coinvolgimento dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) nel governo della Striscia. Sono queste le condizioni che il ministro israeliano delle Finanze Bezalel Smotrich ha sottoposto al primo ministro Benjamin Netanyahu per accettare la fine dei combattimenti a Gaza. Il ministro di estrema destra ha anche aggiunto che avrebbe respinto il controllo della Striscia da parte dell'Autorità nazionale palestinese e qualsiasi riferimento a uno Stato palestinese.

10:10

Anche i paesi arabi chiedono modifiche al piano di Trump

Dopo Israele, anche diversi Paesi arabi e la stessa Autorità Nazionale palestinese avrebbero chiesto delle modifiche al piano di pace per Gaza proposto dall'Amministrazione Trump. Così i media israeliani.

09:22

Gaza, dall'alba almeno 9 persone uccise dai bombardamenti dell'Idf

Sono almeno nove le persone uccise dai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'alba. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa, che citando fonti locali riferisce che le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di nove gazawi uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano in via Al-Nasr.

Le stesse fonti hanno aggiunto che le forze israeliane stanno prendendo di mira le vicinanze del complesso medico di Al-Shifa a Gaza City e ne stanno impedendo l'accesso nel tentativo di circondare l'area e costringere i civili a fuggire, nonostante le pericolose condizioni sul terreno.

Sempre secondo le stesse fonti un cittadino è stato ucciso e altri nove sono rimasti feriti quando l'esercito israeliano ha bombardato una tenda che ospitava sfollati a nord di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Nella Striscia meridionale continuano i bombardamenti di artiglieria dell'occupazione nel centro di Khan Younis. 

08:33

Herzog non esclude la grazia a Netanyahu

Il presidente israeliano Isaac Herzog potrebbe concedere la grazia al primo ministro Benjamin Netanyahu nel suo processo per corruzione. Lo ha rivelato lo stesso Herzog alla radio dell'esercito.

"Il caso Netanyahu pesa molto sulla società israeliana. "Considererò ciò che è meglio per lo Stato e tutte le altre questioni", ha spiegato.

Attualmente, il premier israeliano è sotto processo per tre casi di corruzione, e nega qualsiasi illecito, sostenendo che tutte le accuse sono state fabbricate in un colpo di stato politico guidato dalla polizia e dalla procura statale. Lo scorso dicembre, Herzog, interpellato sulla questione, aveva affermato che la possibilità di clemenza per il primo ministro nel suo processo per corruzione in corso "non era sul tavolo", chiarendo al contempo che "nel rispetto dello stato di diritto, nessuno si può considerare al di sopra di esso". 

08:26

Delia: «Il governo si è intromesso e non ha fatto nessun passo avanti»

Il governo "allo stato si è limitato a ribadire le proposte che ha già fatto. Che noi abbiamo già rifiutato. Il governo si è appropriato di un canale che si stava esplorando con il cardinale Pizzaballa, portandolo su strade diverse". Lo spiega a Repubblica Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla.

"Hanno una rete di distribuzione nella Striscia, ci sembrava quello più in grado di garantire che gli aiuti arrivino effettivamente alle persone di Gaza, rompendo il blocco imposto da Israele - prosegue -. C'erano sul piatto diverse opzioni che non siamo riusciti a sviluppare anche per l'intromissione del governo".

Al momento non sarebbero previsti incontri con il Vaticano, "nulla di fissato. Ma i contatti con chi è a bordo sono continui e da parte loro c'è sempre stata apertura e disponibilità", rimarca Delia. Il centrodestra sostiene che quella della Flotilla sia un'operazione contro la premier. "È un movimento internazionale, ci sono persone di 44 Paesi, dubito siano interessate alle sorti del governo Meloni. A noi, italiani inclusi, interessano la Palestina e Gaza - spiega -. Se poi il governo Meloni si trova in opposizione agli obiettivi della Global Sumud Flotilla e al sentimento di gran parte dell'Italia, non è certo responsabilità nostra".

Il ministro Guido Crosetto ha messo in guardia gli attivisti sui rischi che corrono su cui secondo la portavoce c'è coscienza. "Certamente, è stato messo in conto. Confidiamo ancora che qualcuno dica a Israele che questa è una missione pacifica e come tale deve essere trattata", conclude.

08:22

Le famiglie degli ostaggi a Trump: «Incrollabile sostegno al piano»

Le famiglie degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas hanno lanciato un accorato appello al presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla vigilia di un atteso incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu su un piano per far finire la guerra a Gaza.

"Signor Presidente, abbiamo bisogno di lei. 48 dei nostri cari - i nostri padri, fratelli, figli - hanno bisogno di lei", si legge in una lettera in cui le famiglie degli ostaggi esprimono il loro "incrollabile sostegno al piano rivoluzionario del presidente per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e porre fine alla guerra a Gaza".

Nella lettera si sottolinea "la straordinaria posta in gioco dell'incontro di lunedì alla Casa Bianca". "Abbiamo appreso da voi, venerdì, della possibilità di un accordo per porre fine a questa guerra. Preghiamo che l'accordo si concretizzi e che questa dura prova giunga presto al termine". "Il vostro duplice obiettivo di porre fine alla guerra e riportare a casa tutti i 48 ostaggi - aggiunge la lettera - è in netto contrasto con la guerra estesa che Israele sta attualmente conducendo. Vogliamo ringraziarvi per essere rimasti coraggiosamente fedeli alle vostre convinzioni nonostante questo contrasto".

"Voi, e solo voi, avete la forza di portare a termine questo accordo, e siamo molto grati di avervi al nostro fianco". 

08:00

Trump e Netanyahu si incontrano a Washington

Si incontreranno oggi alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Secondo i media israeliani, tra i temi critici che saranno discussi nello Studio Ovale c'è il coinvolgimento del Qatar nella ricostruzione e nella gestione della Striscia di Gaza. Il Qatar vuole essere il "fattore dominante" nella Striscia di Gaza, mentre Israele - in seguito al deterioramento delle relazioni con il Qatar - vuole ridurre il più possibile l'influenza del paese nella Striscia di Gaza nel "giorno dopo". Da domenica sarebbe stato raggiunto un compromesso.

Un'altra questione riguarda invece la questione della libertà d'azione dell'Idf di agire nel caso in cui Hamas rafforzi, ricostruisca, accumuli armi e altro ancora. Israele ha chiesto che fosse chiaramente dichiarato che l'esercito avrà libertà d'azione per rimuovere le "minacce terroristiche" dalla Striscia di Gaza.

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