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A tutti i potenti interessa il Gibuti e non è più un posto da Corto Maltese

  • Anche l’Italia ha una presenza dal 2013 in questa che chiama “cabina di regia per le operazioni di contrasto al terrorismo, di sorveglianza dei traffici commerciali, di contrasto alla pirateria”.
  • I luoghi sognati dalla fantasia di Hugo Pratt ora diventano al centro del gioco geopolitico internazionale anche per gli interessi minerari, con grandi depositi di potassimo scoperti dagli esploratori italiani durante le avventure coloniali e ora ambiti da Cina e multinazionali.
  • Anche le guerre di confine tra Gibuti e la vicina Eritrea hanno radici nei tempi coloniali italiani, quando l’unico export della zona era il sale della Dancalia.

Quando il geniale Hugo Pratt disegnava le avventure di Corto Maltese, gentiluomo di fortuna, si piccava di inviarlo con la fantasia nei luoghi più esoticamente avventurosi ma anche più futilmente remoti al mondo. Inutile cercare Corto a Washington o Londra, meglio frugare tra gli atolli della Polinesia, nelle praterie della Mongolia, in un’Africa genericamente tropicale chiamata Equatoria, nelle foreste siberiane o nelle taverne maleodoranti di Gibuti. Quell’antico porto che fino al 1967 si chi

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