Edifici, monumenti e piazze si illuminano di blu per ricordare la “Giornata mondiale di consapevolezza sull’autismo” istituita il 2 aprile nel 2007 dall’Assemblea generale dell’Onu. L’obiettivo è di richiamare l’attenzione sui diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie.

Dalle otto e mezzo di sera del primo aprile fino all’alba Palazzo Chigi si è illuminato di blu, così come Montecitorio e altri luoghi simbolo delle istituzioni sparsi in tutto il territorio italiano.

I dati

I numeri sono molto alti in Europa e nel mondo: negli Stati Uniti si stima che circa 1 su 54 bambini di 8 anni registri un disturbo autistico, 1 su 160 in Danimarca e in Svezia, 1 su 86 in Gran Bretagna, mentre nel nostro paese si stima un bambino su 77. Tuttavia non ci sono dati certi e specifici.

L’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico registra che in Italia i maschi sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. «Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie» si legge sul sito del ministero della Salute.

In Italia, in collaborazione con l’Istituto superiore della sanità dal 2012 è attivo il Nida (Network Italiano per il Riconoscimento Precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico) per la sorveglianza e la valutazione del neurosviluppo dei bambini ed è presente in tutto il territorio nazionale.

Il Covid-19

La pandemia non ha fatto altro che acuire le difficoltà precedenti nella gestione e tutela di persone affette da autismo. La loro quotidianità è stata stravolta da un giorno all’altro e oggi più che mai è importante ricordare la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali che migliorino servizi e risorse a supporto delle famiglie.

«La pandemia da Covid-19 ha esposto e accentuato le evidenti disuguaglianze in tutto il mondo, specialmente quando si tratta di distribuzione del reddito e della ricchezza, accesso all’assistenza sanitaria, protezione dalla legge e inclusione politica» si legge sul sito dell’Onu. «Le persone con autismo hanno a lungo affrontato molte di queste disuguaglianze, che sono state solo ulteriormente esacerbate dalla pandemia. È un problema aggravato da pratiche di assunzione discriminatorie riconosciute da tempo e da ambienti di lavoro che presentano grandi ostacoli per le persone con autismo; tutto ciò contribuisce alla disoccupazione o alla grave sottoccupazione di una grande maggioranza di adulti sullo spettro autistico» specificano.

Proprio per questo alcuni datori di lavoro hanno recentemente lanciato programmi di occupazione inclusiva, che accolgono persone con diagnosi di autismo e condizioni correlate. «Nuovi modi di lavorare, tra cui il lavoro a distanza e l’uso di nuove tecnologie, hanno creato opportunità per i dipendenti sullo spettro autistico che in precedenza avevano difficoltà a prosperare negli ambienti di lavoro tradizionali» scrivono dalle Nazioni unite lanciando una programmazione di eventi virtuali accessibile nei prossimi giorni per sensibilizzare sul tema del lavoro.

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