Per abbandonare dignitosamente il teatro della “forever war” abbiamo dei doveri da assolvere verso tutte le persone che abbiamo promesso di proteggere. Occorre evitare che il ritiro assomigli a quello del Vietnam
- Uscire è più facile che entrare. L’America è evidentemente in procinto di lasciare l’Afghanistan e sembra che abbiamo fretta, che stiamo soltanto negoziando una strategia che non appaia come una sconfitta totale.
- Eppure ci sono delle cose che dobbiamo fare prima di partire. La pianificazione logistica è necessaria in casi come questo, ma è necessaria anche un’opera di pianificazione morale.
- In Afghanistan abbiamo il tempo per pianificare la logistica e la moralità della nostra uscita. Pensare ai dettagli, farlo bene questa volta, può anche aiutarci a pensare più chiaramente, la prossima volta, a ciò che implica entrare, agli obblighi che derivano dalle guerre, sia giuste che ingiuste.
Come si usa dire, uscire è più facile che entrare. L’America è evidentemente in procinto di lasciare l’Afghanistan e sembra che abbiamo fretta, che stiamo soltanto negoziando una strategia che non appaia come una sconfitta totale. Non ho accesso alla nostra intelligence militare, ma credo che porti cattive notizie. Dunque prima è meglio, dal momento che non vogliamo vedere gli elicotteri caricare i nostri diplomatici dai tetti dell’ambasciata di Kabul all’ultimo minuto. Eppure ci sono delle cos


