Prosegue la saga del pallone aerostatico spia cinese, avvistato nei cieli americani circa una settimana fa e poi abbattuto da un caccia. 

Secondo il segretario di Stato, Antony Blinken, gli Stati Uniti «non sono l’unico obiettivo» del più ampio programma di intelligence cinese attuato grazie a una «flotta mondiale» di palloni aerostatici con strumentazione per raccolta dati. 

Anche la Camera si è espressa sulla vicenda, votando all’unanimità per una risoluzione di condanna nei confronti del Partito comunista cinese per l’avvenuto sorvolo. 

Questo tipo di palloni, se dotati di un adeguato pacchetto di sensori, possono effettivamente potenziare la capacità di spionaggio cinese, integrando la ben più nota e tecnologica rete satellitare che serve allo scopo.

Stando a una prima analisi del dipartimento di Stato, si tratterebbe di un pallone capace di intercettare le comunicazioni americane. 

Le dichiarazioni

L’abbattimento del velivolo ha consentito di raccogliere importanti informazioni sul programma cinese che sono state condivise con diversi partner globali, forse quaranta, in un tentativo degli Stati Uniti di presentarsi come garante della sicurezza internazionale e di poter accusare la Cina di essere un fattore di destabilizzazione globale.

Tra i paesi più  interessati dai passaggi dei palloni spia ci sarebbero il Giappone, l’India, il Vietnam, le Filippine e Taiwan, tutti attori internazionali preoccupati dalla crescita militare cinese e, a diverso titolo, integrati nella rete di contenimento creata dagli Stati Uniti. 

Il generale Pat Ryder, portavoce della Difesa americana, ha sostenuto l’utilità del teatrale abbattimento. Secondo il generale, il recupero del “relitto” consente all’intelligence statunitense, che ne esaminerà il pacchetto di sensori, di capire meglio il tipo di informazioni che i cinesi cercano di ottenere con i sorvoli. 

Le critiche dei repubblicani

Nonostante l’unanimità, nel dibattito che ha preceduto l’approvazione della risoluzione i rappresentati repubblicani hanno espresso il proprio disappunto per la condotta del presidente Joe Biden. 

Michael McCaul, presidente della commissione Esteri della Camera, ha detto che Biden avrebbe dovuto abbattere il pallone aerostatico «prima che entrasse nello spazio aereo americano».

Al contrario, il Partito democratico ha sostenuto l’azione del presidente di cui ha elogiato la «trasparenza» nella comunicazione, contrapponendola a quanto fatto dalla precedente amministrazione di Donald Trump. 

Secondo l’intelligence Usa, sorvoli di questo genere sarebbero avvenuti almeno altre tre volte, di cui una durante l’ultima presidenza repubblicana. 

La sistematicità dell’azione cinese avvalorerebbe la posizione repubblicana di aperta ostilità nei confronti di Pechino. Eppure Ryan Zinke, deputato repubblicano, ha ironizzato sulla possibilità che un pallone «della dimensione di tre autobus» passi inosservato sul suolo americano, mettendo in discussione la veridicità dell’informazione.

La versione cinese

La Cina, indignata per la reazione «eccessiva» del rivale globale, continua a sostenere che si trattasse di uno strumento meteorologico, uscito accidentalmente dalla traiettoria prestabilita. 

La versione cinese non regge alla prova della logica. La Cina avrebbe potuto informare preventivamente gli Stati Uniti del cambio di rotta dell’oggetto, evitando il rischio di “incomprensioni” e l’escalation, comportandosi così da «potenza responsabile» quale si dichiara nei consessi internazionali. 

Pur volendo accettare la versione di Pechino, dunque, la negligenza cinese rappresenterebbe ugualmente un problema di sicurezza. Il pericolo di pratiche aeree e orbitali “opache” non va sottovalutato.

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