Frontiera strategica, ricchissima di minerali, gas e petrolio: non solo Trump, anche Pechino e Mosca stanno mobilitando risorse e mezzi. L’anno scorso il Dragone ha orchestrato insieme ai russi una grande manovra navale nei mari del nord, in palio c’è la supremazia polare
Frontiera strategica, per infinite ragioni militari, geopolitiche e commerciali. Piena di terre rare e minerali. Non è l’Ucraina: è la Groenlandia. E la vogliono tutti: americani, russi e pure i cinesi. Le bordate di Trump sull’isola che vuole «prendere, in un modo o nell’altro» non sono nuove: ha provato a comprarsela anche durante il suo primo mandato. La reclama perché fondamentale per la sicurezza economica Usa, ma gli americani si sono accorti da tempo che quella lassù è l’ultima, vera isol



