I missili non hanno risparmiato Leopoli. Nella notte tra domenica e lunedì l’esercito russo ha attaccato la città nel nord del paese ed è la prima volta che viene presa di mira con un attacco simile. Il bombardamento ha colpito un edificio a ridosso della linea ferroviaria e ha causato almeno sette vittime civili e undici feriti, tra cui un bambino di 3 anni. «Siamo in ansia, abbiamo il vuoto dentro. Perché noi? Non capiamo a cosa serva tutto questo», dice alla Bbc una cittadina ucraina che si trovava nelle vicinanze. Secondo la Russia è stato distrutto un deposito di armi inviate da Stati Uniti ed Europa.

«Quello che vediamo oggi è un genocidio. È un’azione deliberata dell’aggressore per uccidere civili pacifici», ha detto il sindaco di Leopoli Andriy Sadovyi dopo l’attacco. Nel fine settimana l’esercito russo è tornato a colpire l’area nel nord del paese, soprattutto vicino la capitale Kiev, a circa due settimane di distanza dal ritiro delle truppe russe dalla regione.

Gli attacchi erano già stati preannunciati dall’esercito di Mosca dopo che alcuni villaggi russi lungo il confine erano stati colpiti con missili ed elicotteri d’assalto per mano, secondo il Cremlino, degli ucraini. Ma la nuova offensiva russa nel nord è anche la rappresaglia che fa seguito all’affondamento della nave ammiraglia Moskva avvenuto a largo di Odessa.

Dalla Russia arriva la conferma del primo caduto nell’attacco missilistico che ha affondato l’incrociatore. Si tratta di un coscritto di 19 anni. A dare la notizia è la madre del giovane soldato di leva che ha ricevuto la chiamata da parte del ministero della Difesa.

«Non mi è stata fornita alcuna informazione su quando ci saranno i funerali», ha detto la madre disperata. Dopo la cattura dei soldati di leva finiti nelle mani dell’esercito ucraino nei primi giorni dell’invasione, la storia si ripete. Putin fa combattere la sua guerra a giovani poco più che adolescenti e spesso ignari di quello che stanno facendo. Dopo la firma dell’ultimo decreto di reclutamento, Vladimir Putin ha detto che nessuno dei 134mila nuovi coscritti saranno spediti in Ucraina, ma in pochi gli credono.

La ferocia nell’Est

A man walks into his burning building after a Russian bombardment in Kharkiv, Ukraine, Sunday, April 17, 2022. (AP Photo/Felipe Dana) A man walks into his burning building after a Russian bombardment in Kharkiv, Ukraine, Sunday, April 17, 2022. (AP Photo/Felipe Dana)

Lesercito russo ha ottenuto il controllo della città di Kreminna nella regione di Luhansk. Le autorità locali hanno chiesto ai civili di rimanere al riparo dentro le case, visto che i russi hanno più volte violato il cessate il fuoco bloccando i corridoi umanitari che per il secondo giorno di fila non sono stati attivati nel paese. Chi prova a scappare viene preso di mira dai russi.

Cinque civili sono saliti in macchina e hanno provato a lasciare la città. Contro la loro auto hanno sparato i militari di Mosca: quattro sono morti uno è gravemente ferito. Appare oramai chiara la frustrazione e il nervosismo dell’esercito russo in guerra. Anche la conquista di Mariupol sta prendendo più tempo del previsto. Il mantra da giorni è lo stesso: un migliaio di soldati resiste alle forze russe e alle milizie separatiste di Donetsk nell’acciaieria di Azovstal.

Il governo di Kiev ha detto che il 20 per cento della città è ancora ucraina. I missili russi hanno colpito anche la regione centrale di Dnipro e l’area intorno a Kharkiv, la seconda città più popolata del paese, causando vittime e feriti. Nella serata di ieri è iniziata anche la grande offensiva a est, nel Donbass. I civili tentano da giorni di lasciare l’area, spesso senza successo.

La paura è che dietro di sé l’esercito russo si trascini sempre più morti e macerie. Come quelle lasciate dalla 64esima brigata fucilieri motorizzati a Bucha accusati di aver commesso crimini di guerra. Putin ha concesso alla brigata il titolo onorifico di “Guardia” per l’«eroismo e la tenacia, la determinazione e il coraggio» dei suoi componenti.

 

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