L’abbattimento del drone statunitense da parte di un caccia russo, avvenuto nelle acque del mar Nero, rischia di portare a una nuova tensione politica e militare tra Russia e Stati Uniti. Nella serata di ieri il Dipartimento di stato americano ha convocato l’ambasciatore russo a Washington per chiedere spiegazioni.

Il diplomatico di Mosca ha cercato di minimizzare l’accaduto e ha definito l’incidente una «provocazione». Secondo l’agenzia stampa Ria l’ambasciatore Anatoly Antonov ha detto: «Non vogliamo alcun confronto tra Stati Uniti e Russia. Siamo favorevoli alla costruzione di relazioni pragmatiche». Antonov ha anche chiesto agli americani di concludere le «inaccettabili attività militari vicino ai confini russi». Attività che secondo l’ambasciatore gli americani sfruttano per raccogliere formazioni di intelligence che vengono inviate all’esercito di Kiev. Di diverso avviso è il Pentagono che lo ha definito un comportamento «non professionale e pericoloso».

Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha chiesto ai russi di rispettare lo spazio aereo internazionale. Intanto, aerei da caccia della Royal Air Force (Raf) britannica e dell’aeronautica tedeschi hanno intercettato un aereo militare russo sullo spazio aereo dell’Estonia.

La vicenda

Nel pomeriggio del 14 marzo intorno alle ore 19 un drone americano Mq-9 Reaper si trovava in missione nel mar Nero, prima di entrare in collisione con un caccia russo.

Secondo il Pentagono il dispositivo militare stava svolgendo una normale missione di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr), quando è stato avvicinato da due caccia russi Su-27 nelle acque internazionali a ovest della Crimea. Dopo l’abbattimento si cercano ancora i resti, al momento secondo l’Aeronautica americana la Russia non è in possesso del drone, ma non esclude che l’intelligence militare russa lo stia cercando per sezionarlo. Secondo il New York Times il drone è partito dalla Romania per una missione di sorveglianza di routine dalla durata di circa nove ore e non era armato.

Il ministero della Difesa russo ha provato a difendersi affermando che i suoi caccia «non hanno usato armi aeree e non sono entrati in contatto» con il drone statunitense che sarebbe invece caduto dopo una manovra brusca. Secondo il ministero sono andati in volo per identificare il drone, che si stava dirigendo «in direzione del confine di stato della Federazione russa».

Sul caso sono intervenuti anche gli analisti dell’Istitute study of war, un think tank che si occupa di analizzare l’andamento del conflitto in Ucraina. Secondo gli esperti l’incidente non poterà a nessuna escalation: «Le truppe russe hanno usato per decenni tattiche intimidatorie contro aerei e navi americani e alleati in numerosi teatri, il che non ha mai portato a conflitti».

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