La storia

In fuga dalla guerra con il figlio ferito, Huda dopo il trasferimento in Italia: «Per noi forse sarebbe stato meglio morire a Gaza»

La 39enne è arrivata nel nostro paese con i suoi cinque figli. Dopo un mese di ricovero al Niguarda, per la sua famiglia si sono spalancate le porte di un Cas (centro di accoglienza straordinaria) milanese: «Non sto vivendo una vita dignitosa: nessun sostegno psicologico, nessuna lezione di italiano. I nostri giorni sono vuoti: perché mi avete portato qui se non mi volete?»

I ricordi di Gaza e il presente in Italia sono carichi di dolore e sofferenza per Huda Mustafa Ahmed Abu Farih. Ha 39 anni e da tre mesi vive a Milano dopo che è stata trasferita insieme ai suoi cinque figli, il più piccolo dei quali aveva bisogno di cure urgenti. A suo marito, invece, è stato negato il trasferimento ed è rimasto a Gaza: «È affamato, non sta bene. Nelle tende c'è povertà, fame, assedio e non c'è niente da mangiare. Non possiamo riunire la famiglia», racconta Huda a Domani. «Mio

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