Ha vent’anni, ascolta Billie Eilish, è poetessa e non ha mai conosciuto una Gaza davvero libera. «Oggi la mia università non esiste più, la mia casa è stata rasa al suolo e sono delusa che il mondo non riesca a trattarci come esseri umani. Sono ancora giovane, ma mi sento vecchia di mille anni. Sì, ogni parola che scrivo è una forma di sfida»
Quando Huda Skaik, 20 anni, risponde al telefono da Gaza City, la sua voce è calma, ma la linea è instabile. È tornata da poco, dopo giorni di completo silenzio. Nessuna connessione, nessuna rete, nessun modo di sapere se gli altri erano ancora vivi. Oggi, racconta, è una giornata «tranquilla»: i bombardamenti, per ora, si sentono solo in lontananza. Huda è una studentessa, o meglio, lo era. La sua università non esiste più. È una scrittrice, e fa parte del progetto We Are Not Numbers, un collet



