Donald Trump è ricoverato in un ospedale militare, ufficialmente per precauzione. Ma come sta davvero? Il suo medico sabato mattina rassicura: «Sta molto bene, da 24 ore non ha più la febbre». Trump conferma tutto via Twitter. Però il New York Times cita una fonte molto vicina all’entourage del presidente, ma rimasta anonima. Rivelerebbe una situazione completamente diversa: «Le condizioni di Trump sono state molto critiche nelle ore prima del ricovero e siamo ancora lontani da una totale ripresa. Le prossime 48 ore saranno decisive». Secondo quanto riporta anche l’Associated Press, a Trump sarebbe stato somministrato dell’ossigeno prima del ricovero.

Sempre secondo la fonte citata dal New York Times, «alcuni parametri vitali del presidente Donald Trump, nell’ultimo giorno prima del ricovero per Covid-19, erano “molto preoccupanti”». Dopo l’arrivo in ospedale la situazione sarebbe migliorata, ma la guarigione sarebbe ancora lontana. Anche perché Trump ha 74 anni ed è clinicamente obeso: due caratteristiche che fanno di lui un paziente a rischio.

L'arrivo di Trump all'ospedale (AP)

Il bollettino del medico

Sean Conley – il medico di Trump – sabato mattina (orario statunitense) ha incontrato i giornalisti. Ha detto che dopo la notte in ospedale Trump sta molto bene, che non ha più la febbre e che alcuni sintomi stanno passando: «Siamo molto felici per le sue condizioni». Lo stesso Trump via Twitter ha ringraziato medici e infermieri, confermando di sentirsi bene.

Il medico non ha però fornito ulteriori dettagli e non ha confermato, né smentito, se Trump sia stato sottoposto all'ossigenazione prima del ricovero. Inoltre, le parole del medico («Trump ha passato le sue prime 72 ore dalla diagnosi») sembrano suggerire che la malattia fosse nota già mercoledì e non giovedì come si credeva.

Altri contagi

Nel frattempo arrivano notizie di altri contagi. L’ex governatore repubblicano Chris Christie ha aiutato Trump nel preparare il dibattito, martedì sera e sabato ha confermato la sua positività. Ancora una volta lo ha confermato lui stesso, su Twitter.

Positivi anche tre senatori repubblicani: Ron Johnson, Mike Lee e Thom Tillis.

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