- Oggi in Colombia si tiene il ballottaggio per le elezioni presidenziali, con la sfida tra la sinistra di Gustavo Petro, che invoca il cambiamento, e la destra di Rodolfo Hernández. Il clima è molto teso. Da più parti vengono denunciati degli arresti irregolari di persone, soprattutto giovani, che hanno preso parte allo sciopero nazionale dell’aprile dello scorso anno.
- Maria Cepeda, attivista, militante del Pacto Historico e figlia del Senatore Manuel Cepeda, ucciso nell’ambito della persecuzione del partito Union Patriotica il 9 agosto 1994 ritiene che la cattura dei giovani della Prima Linea sia «una dimostrazione di forza frutto di un conto in sospeso tra la polizia e i leader del movimento e un atto provocatorio che va a esasperare gli animi». La vittoria del Pacto Historico è molto plausibile e questo fa paura ai seguaci dell’ex presidente Uribe.
- Secondo l’avvocato Trujillo, le intimidazioni degli ultimi giorni si rifanno a quelle accadute durante le dittature nel Cono Sur negli anni Settanta. Gli arresti di studenti e manifestanti della Colombia di oggi paiono simili a quelli dell’Argentina di Videla della “notte delle matite spezzate”. «Serve una presa di posizione forte da parte degli altri paesi».
Oggi in Colombia si tiene il ballottaggio per le elezioni presidenziali, con la sfida tra la sinistra di Gustavo Petro, che invoca il cambiamento, e la destra di Rodolfo Hernández. La campagna di Petro, ex guerrigliero di un gruppo nato proprio per una frode elettorale, e la sua eventuale vittoria, segnerebbero una rottura con tutto quello che è stata finora la Colombia. Il clima è molto teso. Da più parti vengono denunciati degli arresti irregolari di persone che hanno preso parte allo sciopero nazionale dell’aprile dello scorso anno. Nella primavera 2021 un movimento di giovani è sceso in piazza in modo pacifico per chiedere diritti basilari: riforma agraria, salute pubblica, una migliore gestione della pandemia. Il che ha scatenato la repressione del governo Duque.
La cattura dei giovani
Maria Cepeda, attivista, militante del Pacto Historico e figlia del Senatore Manuel Cepeda, ucciso nell’ambito della persecuzione del partito Union Patriotica il 9 agosto 1994 ritiene che la cattura dei giovani della Prima Linea sia «una dimostrazione di forza frutto di un conto in sospeso tra la polizia e i leader del movimento nonché un atto provocatorio che va a esasperare gli animi. La vittoria del Pacto Historico è molto plausibile e questo fa paura ai seguaci dell’ex presidente Uribe. Anche le segnalazioni sulle presunte irregolarità della Registraduría (Ufficio elettorale) e sul sistema di conteggio dei voti servono a creare un clima di incertezza e sfiducia. Nell’ultima settimana di campagna elettorale molta gente si è avvicinata al Pacto Historico perché vuole davvero un cambiamento quindi è importante mantenere la calma e non lasciarsi sopraffare dalle provocazioni».
Per Sandra Ramirez, ex guerrigliera delle Farc, attualmente senatrice «gli arresti possono avere una duplice lettura: un modo per generare terrore o una dimostrazione di forza. Il modo in cui si stanno svolgendo gli arresti ha inoltre l’obiettivo di criminalizzare la protesta sociale e diffondere paura e terrore». Una delle cose singolari è infatti che gli arresti vengono eseguiti da poliziotti in borghese che si aggirano per le città con delle liste in mano. Una scena che ricorda la persecuzione dell’Union Patriotica e il “colpo di grazia” un piano volto a eliminare fisicamente alcuni dirigenti politici, tra cui proprio Manuel Cepeda.
La repressione interna
Come ricorda Maria Cepeda «la dottrina di “sicurezza democratica” e del nemico interno è sempre la stessa, non è cambiata. Da quando le Farc hanno deposto le armi e non sono più il nemico da combattere, il nemico sono diventati i leader della Prima Linea e i giovani che sono riusciti a coinvolgere molte persone nello sciopero dello scorso anno. I movimenti sociali, delle minoranze, le forze democratiche e di sinistra oggi hanno più strumenti e sono più organizzati ed è quindi più difficile che accada di nuovo quanto accaduto con la UP. Il parastato che lavora nell’ombra, l’apparato paramilitare, è rimasto intatto, permane quindi la paura delle sparizioni forzate e delle ritorsioni».
La Commissione interamericana per i diritti umani e il Tribunale permanente dei popoli hanno denunciato gravi violazioni dei diritti umani commesse da parte della forza pubblica durante lo sciopero nazionale del 2021. Molti manifestanti sono stati uccisi o hanno subito lesioni oculari. Molte donne sono state stuprate nelle stazioni di polizia e ci sono stati 1.832 arresti arbitrari. «Il fatto che la Fiscalía General abbia arrestato in modo improvviso alcuni manifestanti a poche ore dalle elezioni sembra un atto intimidatorio e preoccupante. È un modo per generare tensione sociale e per militarizzare le città in modo da evitare che la gente vada in massa a votare» dice l’avvocato Juan Trujillo Cabrera, membro della Fundación Puniendi.
Appello all’Italia
Secondo l’avvocato Trujillo, le intimidazioni degli ultimi giorni si rifanno a quelle accadute durante le dittature nel Cono Sur negli anni Settanta. A ben vedere gli arresti di studenti e manifestanti della Colombia di oggi sembrano simili a quelli dell’Argentina di Videla raccontata nella “notte delle matite spezzate.” Serve una presa di posizione forte da parte degli altri paesi. Bisognerebbe imporre delle sanzioni economiche e politiche posto che è acclarata la violazione sistematica dei diritti umani e la rottura dei principi democratici. «Gli interessi economici delle multinazionali sono enormi, hanno in mano le risorse naturali e il mercato colombiano» continua l’avvocato Trujillo.
«La Colombia gioca un ruolo strategico in tutta l’America Latina ed è fondamentale che diventi un paese stabile a livello internazionale. L’Italia ci ha sempre sostenuto nelle denunce di violazioni dei diritti umani ed è quindi un paese fondamentale per noi»: con queste parole Maria Cepeda esorta a sostenere il processo di pace e lo svolgimento democratico delle elezioni. Tra meno di dieci giorni ci sarà un’altra data importante: il 28 giugno verrà presentato ufficialmente il Rapporto Finale della Commissione per la verità sul conflitto armato colombiano. Un appuntamento da non perdere.
Flavia Famà è autrice de "I morti non parlano. La guerra infinita in Colombia".
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