- È vero che i cruise sono caduti sulle trattative dell’Onu? Siamo realisti: di quali trattative stiamo davvero parlando? Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, prova a fare dopo due mesi dall’inizio del conflitto, il suo lavoro, ma non ha uno straccio di mandato e il Consiglio di sicurezza è paralizzato dal veto di Mosca. In queste condizioni Guterres ha solo tentato di trattare con un Putin, reticente sui suoi piani complessivi, un corridoio umanitario per gli ultimi difensori di Mariupol.
- Anche Israele e il suo premier Naftali Bennet è sostanzialmente rimasto alla finestra di una mediazione tra Kiev e Mosca, come pure l’iniziativa turca di Erdogan non sta dando risultati concreti sul terreno negoziale.
- Certo c’è poi l’Unione europea che fatica a trovare una posizione comune sia in materia energetica sia in materia militare e negoziale. «Mariupol è la Aleppo europea. Faremo di tutto per porre fine a questa guerra il più presto possibile», ha scritto in un tweet Josep Borrell, l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri. Ma Borrell non ha spiegato come si muoverà l’Unione per trovare una soluzione negoziale.
Durante la visita del segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, che dopo aver fatto tappa a Istanbul e a Mosca ha visitato la capitale ucraina e le fosse comuni a Bucha, c’è stato un attacco con missili da crociera su Kiev «per umiliare l’Onu», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, promettendo «una risposta forte». Nell’attacco è stata uccisa anche la giornalista ucraina Vera Girich. A poco è servita la versione del ministero delle Difesa di Mosca secondo cui «i



