Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha annunciato che Eli Rosenbaum, per 15 anni direttore dell’Ufficio investigazioni speciali americano incaricato di identificare e perseguire i criminali di guerra nazista riparati negli Usa, è stato scelto per dirigere una squadra del dipartimento di Giustizia che indagherà sui crimini di guerra commessi in Ucraina.

«Non esistono nascondigli per i criminali di guerra», ha detto Garland durante una visita nel paese, in cui ha promesso di sostenere le indagini delle autorità ucraine. «Il dipartimento di Giustizia è pronto a percorrere qualsiasi strada affinché chi ha commesso crimini di guerra e altre atrocità in Ucraina sia chiamato a risponderne».

Il sessantasettenne Rosenbaum guiderà un War Crimes Accountability team di esperti nel campo delle violazioni di diritti umani e altre atrocità, incaricato di contribuire e sostenere le indagini in corso fornendo assistenza tecnico-operativa e consulenze per la raccolta prove, scienza forense e analisi legale.

Inoltre la squadra seguirà i casi che possano ricadere sotto la giurisdizione degli Stati Uniti, come quelli che coinvolgano cittadini americani. Si pensi per esempio a Brent Renaud, giornalista americano rimasto ucciso durante i combattimenti lo scorso marzo a Irpin, vicino Kiev.

Cacciatore di nazisti

«Eli Rosenbaum è un veterano con 36 anni di esperienza al dipartimento di Giustizia ed è stato direttore dell’Ufficio investigazioni speciali, responsabile di identificare, revocare la cittadinanza e deportare i criminali di guerra nazisti», recita il comunicato ufficiale. «Come Counselor for War Crimes Accountability coordinerà gli sforzi del dipartimento e del governo federale».

Descritto come “cacciatore di nazisti” dai media americani – un epiteto che lui non ama – Rosenbaum secondo la Cnn ha seguito direttamente nel suo ultimo ruolo al dipartimento di Giustizia almeno 100 casi per il ritiro della cittadinanza o l’espulsione dagli Stati Uniti di ex criminali nazisti.

Approdato all’Ufficio investigazioni speciali come stagista nel 1979, l’anno della fondazione, è stato poi direttore dal 1995 al 2010, quando l’agenzia è stata assorbita nel dipartimento di Giustizia. Da allora è stato dirigente responsabile dei diritti umani presso l’unità Human Rights and Special Prosecutions della Domestic Security Section, la nuova configurazione dell’istituto.

Il male oltre l’Olocausto

I membri dell'Office of special investigations del dipartimento di Giustizia. Da sinistra: Bill Kenety, Mike MacQueen ed Eli Rosenbaum. Sono nell'ufficio di Rosenbaum a Washington il 12 settembre 1996 per discutere un caso. (AP Photo/Ron Edmonds)

L’anno prima, nel 2009, Rosenbaum aveva dichiarato al New York Times che «c’è ancora un po’ di tempo per portare queste persone davanti alla giustizia, e non dobbiamo assolutamente fallire». Ma già da qualche anno, dal 2004, l’Ufficio investigazioni speciali aveva esteso il proprio ruolo oltre le indagini dei criminali nazisti, per includere atrocità più recenti, come quelle commesse in Bosnia o in Ruanda.

Un rappresentante del Simon Wiesenthal Center, un’organizzazione dedicata alla memoria della Shoah e intitolata a Simon Wiesenthal, il sopravvissuto austriaco e cacciatore di nazisti più famoso al mondo, approvava la modifica di mandato dichiarando allo stesso giornale che «sappiamo tutti che è il male non si è esaurito con l’Olocausto nazista».

«Avevo conosciuto molte persone che hanno fatto cose eroiche durante la Seconda guerra mondiale», spiegava all’epoca Rosenbaum. «Ma non avevo mai incontrato persone che le stessero facendo nel momento in cui ci vedevamo, che rischiavano la propria vita talvolta per il solo fatto di accettare di interagire con noi».

Fra le indagini più importanti condotte da Rosenbaum spicca quella di Kurt Waldheim, un ex segretario generale delle Nazioni unite e presidente austriaco. L’unità dell’esercito a cui apparteneva durante la Seconda guerra mondiale aveva commesso crimini di guerra ai danni di ebrei e partigiani iugoslavi fra il 1942 e il 1944.

Figlio d’arte

Il procuratore che ora si appresta a lavorare a casi come il massacro di Bucha, vicino Kiev, è in un certo senso anche un figlio d’arte. Il padre Irving Rosenbaum si era unito all’esercito americano dopo essere fuggito da Dresda nel 1938, e aveva fatto parte di un’unità di intelligence responsabile di interrogare soldati tedeschi nonché di raccogliere informazioni presso il campo di concentramento di Dachau.

L’annuncio del procuratore generale Usa Merrick Garland, arrivato quando Rosenbaum si preparava ormai ad andare in pensione, è avvenuto durante un viaggio a sorpresa in cui ha incontrato la controparte ucraina Iryna Venediktova nel villaggio di Krakovets, a ridosso della frontiera polacca.

Garland ha rilasciato dichiarazioni molto dure nei confronti di Mosca. «Gli Stati Uniti sono al fianco del popolo ucraino di fronte alla continua aggressione della Russia alla sovranità e all’integrità territoriale del loro paese», ha detto. «L’America e il mondo hanno visto le tante immagini terrificanti e hanno letto i resoconti struggenti delle brutalità e delle morti causate dall’ingiusta invasione russa dell’Ucraina», ha ammonito.

Contestualmente alla nomina di Eli Rosenbaum e alle promesse di assistenza rivolte alle autorità giudiziarie ucraine, Garland ha anche reso note nuove iniziative per contrastare l’evasione delle sanzioni contro la Russia e altre forme di finanziamento illecito che avvantaggino Mosca.

Ha messo a disposizione dell’Ucraina un procuratore dedicato che aiuti a contrastare «cleptocrazia, corruzione e riciclaggio di denaro», specifica il comunicato del dipartimento di Giustizia Usa, che va a complementare gli sforzi di una “KleptoCapture Task Force” lanciata in marzo all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina.

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