Nel mondo c'è un paese che ha dato vita a quello che sarebbe potuto esistere soltanto nel subconscio del fondatore di Facile.it, dopo un buffet di ketamina. La Capitale di questo paese, tutta in marmo e oro, sembra progettata da un Haussmann di Cosa Nostra. In centro troneggia una statua, dorata e alta sei metri, del cane chiatto del presidente che, a oggi, dichiara zero casi di Covid in tutto il paese. Zero, a oggi, cane chiatto.

Chi è questo talentuoso presidente? Un uomo con una perfetta riga a lato su dei capelli color Renato Zero, le sopracciglia folte, le guance paffute, uno che su Facebook scambieresti per un pacioso commercialista di Arzachena. Invece il suo Linkedin dice che è il tiranno del Turkmenistan, il secondo paese più isolato al mondo dopo la Nord Corea, il secondo paese al mondo dove c'è più pericolo di morire senza motivo dopo Colleferro.

Il Turkmenistan è un'ex repubblica sovietica dell'Asia Centrale, con cinque milioni di abitanti messi in quarantena attraverso un regime totalitario stravagante come i paesaggi tropicali disegnati sulle unghie delle commesse di periferia.

Il tiranno ha un nome che se trovi sul display del telefonino pensi che tuo figlio di un anno abbia iniziato a giocare con la tastiera: Gurbanguly Berdimuhamedow. "Gurba", da qui in poi lo chiameremo così, è il presidente in carica dal 2007, eletto sul filo di lana con un risicato 98 per cento delle preferenze, perché le grandi tirannie non nascono col golpe militare ma dall'interno.

Nel 2007, mentre Alberto Stasi rendeva Garlasco una meta Lonely Planet, Gurba decideva di riscattare il genere umano dal materialismo senz'anima delle democrazie occidentali trasformando il Turkmenistan con un esperimento sociale. Una sorta di Truman Show personale dove però Jim Carrey sa di essere il protagonista e si diverte come un parlamentare ungherese omofobo.

Il suo soprannome in patria è "Il Protettore". Non perché gestisce un escort club ma perché si prende cura del suo popolo. E come ci si prende cura di un paese poverissimo con l'inflazione fuori controllo? Innanzittutto bannando per legge tutte le auto nere dalla Capitale perchè gli portano sfiga, come ha fatto nel 2015.

Un simpatico Dpcm che ha costretto i cittadini a riverniciare nottetempo la propria auto o, quando i soldi per la vernice non c'erano, a buttarla via. L'anno prima ha fatto rimuovere tutti i condizionatori perché compromettevano il decoro urbano della capitale (in una regione pressoché desertica dove le temperature sfiorano i cinquanta gradi).

O come ha fatto più volte in questi tredici anni di Buon Governo, il tiranno ha regalato ai poveri dei dj-set: lui in consolle con una tuta da trapper a Rebibbia mentre il popolo era obbligato a ballare la sua dance. Anziani compresi. Andate su Google se non ci credete.

In Turkmenistan non ci sono papà con le Crocs che perdono la dignità ballando il reggaeton insieme ad adolescenti frustrati; perché i social non sono molto graditi dal tiranno. Youtube, ad esempio, è bannato. In Turkmenistan i video divertenti arrivano dalla tv di stato che filma sempiterno il tiranno mentre dimostra il suo machismo in giro per il paese. Immaginate Rete 4 ma senza disoccupati che insultano i Rom.

A settembre il tiranno ha fatto esplodere un bersaglio in diretta tv. Non con una banale bomba, tipo Italia degli anni '90, ma con una mitragliatrice alta come Lino Banfi, montata sul tettuccio di un Suv da 100mila dollari. Capito, bitch? A seguire un riverente applauso di cinque minuti dei fortunati presenti.

Qualche giorno fa Gurba ha gettato in un barbecue gigante chilate di cocaina sequestrata non si sa a chi, visto che l'unico che si può permettere la bamba in Turkmenistan è lui. Da oggi nasce Le Bimbe di Gurba, una serie di articoli dove parleremo spesso di lui e dei maestri della tirannia contemporanea, quella che fa da ponte tra Novecento e Tiktok.

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