- Matteo Salvini a Lisbona ha lanciato l’ipotesi di un unico gruppo al parlamento europeo dai popolari del Ppe ai nazionalpopulisti di Identità e democrazia, passando per i Conservatori e riformisti guidati proprio dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
- Lega ha accompagnato la proposta: «C’è il tema dell’immigrazione, della famiglia. Su alcuni temi a Bruxelles serve qualcuno che dica no all’utero in affitto e alle adozioni per i gay. Sul tema del commercio serve rilanciare il made in Europe».
- L’appello portoghese punta a fagocitare elettori piuttosto che a coordinare gruppi parlamentari. E a ribaltare il rapporto di forze tra i partiti nazionalpopulisti e i potenziali alleati “moderati”.
Ci si potrebbe limitare ad aggiungerla al lungo catalogo delle esternazioni a effetto, gettate in tipica logica social sulla scena mediatica quotidiana per rimanere costantemente in primo piano, o considerarla come un’azione di disturbo nei confronti di Giorgia Meloni, che poche ore prima era volata a Varsavia per (sono parole sue) «far crescere la famiglia conservatrice europea» tramite un incontro con il premier polacco Mateusz Morawiecki e con Santiago Abascal, leader del partito fratello sp



