Il duello televisivo a distanza tra il presidente, Donald Trump, e lo sfidante democratico, Joe Biden, si è svolto in linea con il temperamento dei due protagonisti. Quello di Biden, tenuto a Philadelphia e trasmesso dall’emittente Abc, è stato un dialogo civile tra il candidato, il moderatore George Stephanopoulos e il pubblico che rivolgeva le domande. Quello di Trump, avvenuto a Miami e trasmesso alla stessa ora da Nbc, è più volte sfociato in un teso botta e risposta tra il candidato e la moderatrice, Savannah Guthrie. Anche in questo caso le domande erano introdotte dagli elettori presenti tra il pubblico, sul modello delle town hall, le assemblee civiche che sono all’origine dell’esperimento democratico americano. Sia Trump che Biden sono stati chiamati a chiarire questioni controverse, ed entrambi non sempre hanno fornito risposte chiare. 

Trump sostiene di non sapere nulla di QAnon

Una delle risposte più destabilizzanti date da Trump riguarda le sue posizioni nei confronti del movimento cospirazionista QAnon. «Non so quasi nulla», ha detto Trump. «So che sono contro la pedofilia e che la combattono con forza», ha continuato, riferendosi implicitamente a teorie secondo cui alcuni alti funzionari del partito democratico, tra cui Hillary Clinton, siano a capo di una setta satanica di cannibali e pedofili che controlla il mondo e gestisce un traffico di bambini.

Guthrie gli ha quindi chiesto perchè appena due giorni prima Trump avesse ritwittato ai suoi 87 milioni di follower una teoria del complotto secondo cui il leader di al Qaeda Osama bin Laden sarebbe ancora vivo e che nel raid del maggio 2011 sia stato ucciso un sosia. Trump si è difeso dicendo che era solo un retweet di un’idea altrui e che la gente era libera di crederci o meno. 

Le risposte di Biden sulla Corte suprema

Sul fronte di Biden la risposta più controversa è stata quella relativa alla corte suprema e al cosiddetto “court packing”, un’espressione che risale al 1937, quando l’allora presidente Franklin D. Roosevelt tentò invano di far passare una legge che avrebbe portato all’aumento del numero dei giudici della più alta corte federale degli Stati Uniti, da 9 fino a un massimo di 15.

Se Amy Coney Barrett, nominata da Trump, venisse confermata alla corte suprema, l’unica maniera per bilanciare l’orientamento della corte - a quel punto decisamente conservatore - sarebbe infatti quella di incrementare il numero dei giudici.

Alla domanda se appoggiasse o meno il “court packing” Biden ha detto di non esserne «un fan», ma che se dovesse essere eletto valuterà la situazione, a seconda di come verrà gestita. Messo sotto pressione da Stephanopoulos, ha poi detto che prima del 3 novembre prenderà una posizione chiara. 

Sulla pandemia poche sorprese

Inevitabilmente la pandemia è stata tra gli argomenti centrali anche in questo confronto a distanza, ed entrambi i candidati hanno dato risposte in linea con le posizioni prese fino ad ora. 

Quando Guthrie ha chiesto a Trump se avesse fatto un test per Covid 19 il giorno del primo dibattito con Biden, il presidente ha risposto «probabilmente», e che in ogni caso si sentiva benissimo. Il dibattito si era tenuto il 29 settembre, pochi giorni prima che Trump annunciasse su Twitter di aver contratto il virus.

Alla domanda di una una donna tra il pubblico che gli ha chiesto se avesse cambiato idea sull’uso della mascherina dopo essere stato ricoverato, Trump ha risposto di no, di averlo sempre appoggiato, ma di non voler seminare il panico con l’idea che moriremo tutti. Ha anche aggiunto che «il vaccino arriverà presto e l’economia è forte», nonostante i fatti non lo confermino.

Da parte sua Biden ha colto l’occasione per reiterare l’importanza dell’uso della mascherina, ricordando che, vaccino o meno, resta la nostra arma più sicura nei confronti del virus.

Ha inoltre criticato il comportamento di Trump che come presidente deve considerare che il suo esempio e le sue parole contano. «E quando un presidente non mette la maschera o prende in giro le persone come me che la indossano a lungo», ha spiegato Biden, «la gente dice, ‘beh, non deve essere così importante’». Il candidato democratico ha inoltre ha detto di essere pronto ad assumere il vaccino e a renderlo disponibile al pubblico entro fine anno qualora superi tutti i test e venga approvato dalla comunità scientifica. 

Trump ammette di avere debiti per oltre 400 milioni di dollari 

Nella town hall di Trump gli altri punti rilevanti riguardano temi su cui fa particolarmente fatica a difendersi: gestione del suo patrimonio personale e immigrazione. Sul primo punto Trump è arrivato ad ammettere di avere più 400 milioni di debiti, ma ha sminuito la cosa dicendo che si tratta di peanuts, noccioline, rispetto al suo patrimonio immobiliare. Inoltre non ha chiarito a chi li deve, ma ha detto che non si tratta della Russia.

«Ti farò sapere a chi devo una così piccola somma di denaro», ha detto Trump a Guthrie. Sul fronte delle tasse, in risposta all’inchiesta del New York Times che sostiene abbia pagato solo 750 dollari nel 2016 e 2017, Trump ha detto di non sapere cosa paga annualmente, e che quella probabilmente è la cifra richiesta per statuto per dichiarare i redditi. Ha inoltre aggiunto che i numeri forniti dal New York Times sono sbagliati e che i giornalisti che hanno diffuso la notizia dovrebbero forse essere in galera. 

Sulla questione immigrazione Trump ha detto che la sua amministrazione sta lavorando duramente a sostegno del Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca) il programma lanciato durante l’amministrazione Obama per proteggere dalla deportazione coloro che sono stati portati negli Stati Uniti dai genitori quando erano ancora bambini.

In realtà l’amministrazione di Trump ha tentato di eliminare il programma. Bloccata dalla corte suprema, ha comunque rifiutato nuove richieste nel corso dell’estate. Messo sotto torchio da Guthrie, Trump, ha detto di averlo fatto a causa della pandemia, perché in Messico ci sono molti casi di Covid-19, senza considerare che il programma non è rivolto a chi arriva negli Stati Uniti in questi mesi. 

Biden dalla parte dell’ambiente, ma con cautela

Da parte sua Biden non ha preso una posizione netta sul fronte ambientale, nonostante abbia presentato un ambizioso piano da 2mila miliardi di dollari per combattere il cambiamento climatico e favorire le energie rinnovabili. Parlando dalla Pennsylvania dove il fracking -  una tecnica di fratturazione idraulica per estrarre gas naturali - è molto diffuso, Biden ha ribadito che non intende proibirlo.

Invece vuole mettere fine ai sussidi per il settore dei combustibili fossili, fortemente sostenuto da Trump. Ha anche detto che il Green new deal - l’ambizioso piano per contrastare il cambiamento climatico proposto tra gli altri dalla rappresentante democratica Alexandria Ocasio-Cortez - non è realistico, nonostante ne abbia parlato nel corso della sua campagna. 

Biden ha invece preso una posizione forte nei confronti delle discriminazioni, in particolare nei confronti delle persone transgender. «Troppe donne transgender di colore vengono ammazzate», ha detto, aggiungendo poi che «non ci dovrebbe essere alcun tipo di discriminazione». In generale il suo discorso, il linea con tutta la sua campagna, ha puntato molto su l’unità e la lotta alla diseguaglianza.

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