Da Pechino arrivano segnali d’inquietudine per la leader della destra che sostiene Taiwan e il Tibet e minaccia di “orbanizzare” l’Italia
- Quando sarà diventata presidente del Consiglio, la sovranista Giorgia Meloni invece non avrà alcuna fretta di recarsi alla corte di Xi. E con lei a palazzo Chigi, i rapporti tra Italia e Cina rischiano di subire più di uno scossone.
- Meloni ha sdoganato all’estero il suo partito post fascista proponendosi come garante di una linea atlantista. E con il viaggio in Florida del febbraio scorso si è avvicinata alla politica a stelle e strisce, in particolare ai conservatori più avversi alla Cina.
- Con l’ascesa di Meloni, a Pechino si parla di “orbanizzazione” e si critica la formazione di una «coalizione di governo di estrema destra» a Roma.
Emmanuel Macron e Olaf Scholz dovrebbero volare (separatamente) a Pechino a novembre, per incontrare Xi Jinping dopo che il segretario generale sarà stato riconfermato dal prossimo congresso del partito comunista. A causa della pandemia i leader dell’Europa occidentale mancano dalla Cina da tre anni e il presidente francese e il cancelliere tedesco intendono riallacciare i rapporti vis-à-vis con il mercato dove l’anno scorso Parigi e Berlino hanno esportato beni per 104 e 24 miliardi di dollari



