- «Farò qualsiasi cosa, a qualsiasi costo», dice Boris Johnson davanti ai cronisti assiepati per ascoltarlo all’aeroporto di Lydd, in Kent: «Whatever it takes».
- «So che il mio piano incontrerà ostacoli ma farò di tutto per portarlo avanti». Johnson parla di un piano per «fermare l’immigrazione illegale». In realtà vuole spedire in Ruanda, grazie a un memorandum appena siglato, chi cerca protezione e asilo nel Regno Unito. A essere illegale è in realtà proprio il piano per scaricare altrove le procedure di asilo. l precedenti non mancano, sia in Ue che altrove, e i diritti ne escono sempre più compromessi.
- Ma perché «dopo nove mesi di lavoro» Johnson annuncia il “piano Ruanda” proprio ora? Tra le file dell’opposizione ma pure tra i conservatori c’è la convinzione che il vero piano di Johnson sia un altro: dirottare l’attenzione dai suoi problemi interni, dallo scandalo delle feste, dalla crisi nella maggioranza. Salvarsi la poltrona, insomma, whatever it takes.
Il “piano Ruanda”. Così Boris Johnson attacca i rifugiati per provare a salvarsi
14 aprile 2022 • 20:08