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Il Vaticano cede alla tentazione di diventare uno stato come gli altri

  • Lo stato della città del Vaticano è nato per non essere uno stato, ma un ragione della sovranità e dell’indipendenza del papa.
  • Una tendenza recente ha invece puntato a creare al suo interno tutte le funzioni di uno stato: sia sul piano finanziario sia sul piano giudiziario. Gli effetti non solo sono stati modesti, ma perfino negativi.
  • Così, dopo aver aperto a consulenti e forze estranee, la sede romana riconsegna al papa tutto. Anche il compito di uscire dall’illusione che aumentando i congegni statuali si possano ottenere risultati migliori che con il Vangelo.

Dietro le tensioni che scuotono il centro della chiesa cattolica e gli atti che rovesciano stili antichi c’è un cambio di prospettiva sul rapporto fra governo e sovranità del pontefice: un ritorno di temporalità, paradossale nel papato evangelico di Francesco, dalle conseguenze imprevedibili. Quando Pio IX perse l’ultimo lembo del potere temporale era convinto che fosse stato perpetrato un sacrilegio. Da subito avrebbe iniziato a lamentarsene sdegnato delle libertà concesse agli ebrei («quest

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