Cittadini americani di diversi stati sono scesi in strada a protestare contro la polizia dopo che le autorità cittadine di Memphis, Tennessee, hanno diffuso il video del pestaggio avvenuto il 7 gennaio ai danni di Tyre Nichols, 29enne nero, deceduto tre giorni dopo in ospedale. 

A provocare le lesioni poi rivelatesi fatali cinque poliziotti dell’unita Scorpion, costituita per contrastare i crimini violenti di quartiere. I cinque agenti, neri, sono accusati ora di omicidio di secondo grado. Uno di loro era già stato accusato di uso eccessivo della forza. Sono stati licenziati dalla polizia di Memphis. 

Joe Biden chiede al Congresso di approvare la riforma della polizia, il George Floyd Justice in Policing Act. 

Il video

Nelle immagini diffuse dalle autorità sono ripresi i concitati momenti che hanno portato al fermo e al successivo pestaggio di Nichols, minacciato a più riprese, quando già a terra, dai poliziotti. L’impiegato di FedEx ripete più volte di essere semplicemente diretto a casa mentre viene accecato con dello spray al peperoncino e, in seguito al tentativo di fuggire alle violenze, colpito con un taser che lo immobilizza. 

Nuovamente a terra, viene tenuto fermo da due agenti mentre gli altri lo colpiscono a mani nude e con un manganello. La durata complessiva del video è di circa un’ora. 

Il capo della polizia di Memphis, Cerely Davis, ha detto che le azioni contenute nel video «sfidano l’umanità» e sono più cruente di quelle che hanno portato alla morte di Rodney King. 

Analizzando i video, la Cnn ha stabilito che Tyre Nichols ha aspettato i soccorsi medici per ben 21 minuti. 

Le proteste

Alla diffusione del video sono scoppiate le proteste nella città dello stato di Nashville. I dipartimenti di polizia di tutte le principali città americane sono stati messi in allerta per contenere le proteste previste in tutto il paese. 

La madre di Nichols, padre di un bambino di 4 anni, ha visto il video prima che venisse rilasciato e ha chiesto giustizia per il figlio brutalmente ucciso. 

Immediata l’associazione tra l’omicidio di Nichols e le morti altrettanto violente di George Floyd nel maggio del 2020 e di Rodney King, tassista ucciso dalla polizia di Los Angeles nel 1991. 

Anche il presidente Biden si è unito all’appello della famiglia di Nichols «per una protesta pacifica». 

I manifestanti si sono radunati in diverse città americane. A Memphis un corteo ha bloccato il traffico occupando un ponte sul fiume Mississipi della Interstate 55. Decine di persone si sono radunate a Washington DC, la capitale, presso Lafayette Park.

Proteste pacifiche anche a Boston, Sacramento, San Francisco, Atlanta, Nashville, Filadelfia, Providence e Dallas. 

Il George Floyd Justice in Policing Act

Il presidente Biden ha evidenziato, alla luce dell'omicidio di Nichols, la necessità di riprendere le negoziazioni tra democratici e repubblicani sul George Floyd Justice in Policing Act. L’atto legislativo fu proposto dai democratici nel febbraio 2021, accogliendo le richieste del movimento Black Lives Matter e di altri attivisti, in protesta dopo la morte di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis. 

Passato alla camera, il “bill” fu bloccato dalla maggioranza repubblicana al senato. Le negoziazioni si sono, poi, interrotte nel settembre dello stesso anno. 

Tra le principali misure contenute nel testo ci sono il rafforzamento dell’indipendenza delle investigazioni sulle violenze commesse dalla polizia, le restrizioni sul trasferimento di «equipaggiamento militare» ai dipartimenti cittadini, l’adozione di misure anti-discriminazione e la proibizione di prese immobilizzanti alla gola. 

La demilitarizzazione della polizia è stata richiamata da Delia Ramirez, rappresentante democratica alla camera: «Dobbiamo opporci all’idea che la militarizzazione del mantenimento dell’ordine pubblico equivalga a maggiore sicurezza». 

Il leader dei democratici al senato, Chuck Schumer, ha espresso il proprio dolore per la scomparsa di Nichols in un tweet, invitando a fare giustizia per la morte del giovane. 

Durissima la reazione del senatore repubblicano Tim Scott. Il senatore scrive che «l’America non può rimanere a guardare in silenzio» e condanna l’atto come «violenza di stato». 

Le elezioni midterm del novembre 2022 hanno, però, ridotto le speranze per l’approvazione dell’atto. La proposta è, infatti, invisa ai repubblicani che hanno acquisito la maggioranza alla camera dei rappresentanti guadagnando nove seggi e hanno mantenuto, pur perdendone uno, la maggioranza al senato. 

Il partito democratico proverà a sfruttare lo slancio delle proteste per ritornare sul tema della demilitarizzazione della polizia cercando consensi anche tra i repubblicani indecisi. 

© Riproduzione riservata