- Oggi il plebiscito sulla nuova costituzione e i sondaggi segnalano come più probabile la vittoria del no. I primi sei mesi di governo difficili per il presidente millennial, che ha puntato sul rinnovamento totale
- Il testo preparato dall’assemblea costituente è innovativo ma sommerso dalle accuse: troppo radicale e difficile da applicare. La stessa sinistra vorrebbe già emendarlo dopo l’approvazione
- Se davvero prevarrà il no, il Cile entra in un incerto limbo politico. Resta in vigore la costituzione attuale, imposta da Pinochet, ma il processo dovrà probabilmente andare avanti
Da paese più stabile del continente sudamericano, con istituzioni forti e economia rampante, a società in perenne ebollizione: il Cile affronta oggi un passaggio delicato con il plebiscito sulla nuova costituzione che dovrebbe sostituire quella del 1980 imposta dalla dittatura di Augusto Pinochet. È quasi certo infatti che il voto non metterà fine a un processo – come era nelle intenzioni di chi lo aveva avviato – ma lascerà il Cile in un limbo. Questo se le previsioni quasi unanimi verranno co



