- Durante il mandato di Bolsonaro: le licenze speciali per i possessori di armi sono aumentate del 364 per cento. Collezionisti, tiratori e cacciatori potevano possedere fino a 60 armi ciascuno.
- Ora Lula ha sospeso le registrazioni di nuove licenze speciali, gli acquisti delle armi militari e l’apertura di poligoni in attesa di stabilire nuove regole.
- I pro-armi sostenitori dell’ex presidente vedono nel decreto il preludio alla confisca degli arsenali accumulati. E attraverso i loro canali, si stanno organizzando per scendere in piazza in occasione della scadenza di fine marzo.
«Non accetteremo che le nostre armi ci vengano tolte». Luciano Lara, procuratore e istruttore di tiro in un poligono del Mato Grosso do Sul, è tra le personalità di spicco dei movimenti pro-armi in Brasile. Nella call su zoom, mostra i proiettili del suo fucile semiautomatico AR-15. Lamenta di non poter più comprare armi e munizioni per colpa della stretta voluta dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Lara è uno dei 700mila collezionisti, tiratori e cacciatori (Cac) presenti in Brasile che g



