In Colombia, dal 28 aprile, sono in corso una serie di proteste contro un pacchetto di riforme proposte dal governo, tra cui un disegno di legge per la riforma fiscale, ritirato il 2 maggio dal presidente Ivan Duque, e quella del sistema sanitario.
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dalla ong Temblores, finora la polizia ha ucciso 37 persone. Altre 26 hanno riportato ferito agli occhi, 234, ferite da arma da fuoco e 934 sono state arrestate.
I cittadini colombiano chiedono le dimissioni del presidente. Il motivo delle proteste, infatti, ha radici molto più profonde ed è da ricercarsi in un malcontento nei confronti della politica già a partire dal 2018.
Juàn Diego Perdomo, 17 anni; Juàn David Garcìa, 29 anni; Nicolàs Guerrero, 27 anni. Sono solo tre dei giovani uccisi dalla polizia colombiana durante le proteste contro la riforma fiscale proposta dal presidente Ivan Duque, che vanno avanti dallo scorso 28 aprile. In una settimana di proteste e scontri, secondo i dati diffusi dalla ong Temblores, ci sono state 37 vittime, 26 persone hanno riportato ferite agli occhi, 234 ferite da arma da fuoco, 934 sono state arrestate. Gli interventi violenti



