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In Polonia le forze dell’ordine contro la linea dura del Pis verso le donne

(La polizia chiede i documenti a una attivista durante una protesta\\u00A0a Varsavia il 6 novembre. Foto LaPresse)
(La polizia chiede i documenti a una attivista durante una protesta a Varsavia il 6 novembre. Foto LaPresse)

Le proteste per l’aborto sono la più ampia manifestazione di dissenso dalla caduta del comunismo. Inedita è la presa di posizione di esponenti di polizia, esercito, forze dell’ordine. Rivelano le richieste di “linea dura” contro le donne ricevute dal governo, e oppongono resistenza al mandato

  • Il primo avvertimento al governo è arrivato dagli esponenti delle forze dell’ordine già in pensione. Il 1 novembre, quando le proteste erano in corso da giorni, hanno vergato un appello. «Siamo preoccupati per gli sviluppi». Hanno chiesto di evitare il conflitto e l’assalto contro le attiviste.
  • Negli ultimi giorni, grazie al dissenso che cresce sia nella polizia che nel Pis, stanno venendo a galla rivelazioni sugli ordini di Kaczynski di reprimere le proteste con durezza. 
  • Il capo della polizia Jaroslaw Szymczyk ha opposto resistenza a questa linea. Lascerà il suo incarico.

In Polonia succedono cose mai viste prima, e non solo perché le manifestazioni per il diritto all’aborto sono così fuori dall’ordinario in termini di partecipazione da costituire la più ampia manifestazione di dissenso nel paese dalla caduta del comunismo. Inedita è pure la presa di posizione di esponenti di rilievo di polizia, esercito, forze dell’ordine nel loro complesso. Scoperchiano e rinnegano la linea del governo: rivelano le richieste di “linea dura” contro le donne ricevute da Jaros

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