confine in fiamme sulla pelle della minoranza drusa

In Siria un ritiro “forzato”. L’accusa di al-Sharaa: «Netanyahu semina caos»

epa12242716 Druze people speak to an Israeli soldier through the border fence at the ceasefire line between Golan Heights and Syria, near the Druze village of Majdal Shams, in the Golan Heights, 17 July 2025. Syrian government officials and Druze minority leaders reached a new ceasefire agreement on 16 July, after the previous one collapsed, following days of clashes between government forces and Druze militants in the mainly Druze southern city of Sweida. EPA/ATEF SAFADI
epa12242716 Druze people speak to an Israeli soldier through the border fence at the ceasefire line between Golan Heights and Syria, near the Druze village of Majdal Shams, in the Golan Heights, 17 July 2025. Syrian government officials and Druze minority leaders reached a new ceasefire agreement on 16 July, after the previous one collapsed, following days of clashes between government forces and Druze militants in the mainly Druze southern city of Sweida. EPA/ATEF SAFADI

Le forze governative di Ahmed al-Sharaa si sono ritirate dalla provincia meridionale di Suweyda grazie ad un cessate il fuoco mediato dagli Usa. Ma il premier israeliano fa sapere che l’Idf tornerà a colpire «se necessario», mentre Damasco accusa Tel Aviv di «seminare il caos»

L’escalation in Siria è in parte rientrata nella giornata di giovedì con il ritiro delle forze governative di Ahmed al-Sharaa dalla provincia meridionale di Suweyda dove nei giorni scorsi sono infuriati gli scontri fra militanti della compagine druso-siriana e gruppi armati considerati vicini al governo centrale, che è anche intervenuto direttamente. Il cessate il fuoco è stato raggiunto con la mediazione degli Usa e della Turchia. Israele, che all’indomani della caduta del regime di Bashar Al-A

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