«Classificare il partito come “estremista” non basta», dice Sahra Fischer. Per la portavoce di Aufstehen gegen Rassismus «serve mobilitazione sociale»
All’ingresso del supermercato a due passi dal ponte della stazione di Ostbanhof – uno degli snodi principali di Berlino – prima delle elezioni è comparsa una scritta per terra fatta con lo spray: «Wählt Afd», invito a votare per il partito di estrema destra capeggiato da Alice Weidel. Oggi la scritta non c'è più, il partito ha fatto il pieno di voti e ha 152 seggi al Bundestag. Seppur rimasto fuori dalla coalizione di governo, ha proseguito l’ascesa nei sondaggi. «Il nuovo governo deve tracciare



