«La migrazione – ha detto Draghi - sarà un modo per strutturare il sostegno alla Libia», una promessa che si aggiunge a un nuovo tassello nei rapporti Italia-Libia: la gestione dei prigionieri. I due paesi, ha detto il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdelhamid Dabaiba, al termine dell’incontro con Mario Draghi, stanno trattando sui condannati nei rispettivi paesi, e la settimana prossima la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, andrà a Tripoli: «Abbiamo concordato di firmare un accordo per trasferire coloro che sono stati condannati dei due paesi e scontare la pena nel paese di origine».

Il presidente del consiglio Draghi ha ribadito «il rapporto speciale» tra i due paesi. Anche questa volta si è parlato di energia, migrazioni e degli accordi del 2008 siglati nel corso del governo Berlusconi: l’Autostrada della Pace è tornata tra le priorità.

«Sono molto lieto di accogliere a Roma il Primo Ministro Dabaiba, in questa sua prima visita ufficiale in Italia, a meno di due mesi dal mio viaggio a Tripoli. Il livello e la consistenza della delegazione confermano il rapporto speciale tra i nostri Paesi, così come il successo del Business Forum che si è appena concluso».

La collaborazione «tra il primo ministro e l'Italia – ha detto ancora Draghi – continua sempre più fertile e più viva. Questa giornata ha visto l'incontro delle nostre significative delegazioni. L'Italia rimane al fianco della Libia e sostiene la Libia in questa transizione complessa».

Migranti

Nell’ultimo incontro Draghi aveva detto di essere soddisfatto della gestione dei salvataggi in mare. Dopo poche settimane, il Mediterraneo è stato lo scenario di un ennesimo naufragio, costato la vita a 130 persone. L’argomento migranti è stato affrontato anche oggi: «Rappresentano una priorità per la Libia e per l’Italia» ha detto il presidente del consiglio italiano.
La conversazione ha dato risalto alla gestione delle frontiere libiche «anche meridionali», al contrasto al traffico di esseri umani, «l’assistenza ai rifugiati, i corridoi umanitari, e lo sviluppo delle comunità rurali».
L’Italia «intende continuare a finanziare i rimpatri volontari assistiti e le evacuazioni umanitarie dalla Libia. Ritengo sia interesse anche libico assicurare il pieno rispetto dei diritti di rifugiati e migranti» ha sottolineato Draghi.
L’Italia «continuerà a fare la sua parte in termini di risorse e capacità formative, ma serve un’azione dell’UE determinata e rapida». Al Consiglio Europeo di giugno «su proposta italiana» la migrazione tornerà al centro dell’attenzione politica «in tutte le sue dimensioni - interna ed esterna».

Torna l’autostrada della Pace

Cessate il fuoco, pacificazione  e elezioni a fine anno sono i passaggi che l’Italia vuole accompagnare, ma non solo. «Insieme al primo ministro, abbiamo concordato sull’opportunità di ampliare la già intensa collaborazione in ambito energetico». Oltre alle fonti energetiche nei settori tradizionali, quindi petrolio e gas, si parla ancora di un nuovo memorandum d’intesa sull’energia: «Si è toccata la possibilità di avviare una collaborazione sulle energie rinnovabili», un progetto che coinvolgerebbe direttamente Eni, che a marzo aveva discusso con il premier libico di progetti nel Fezzan.

Ma sono stati toccati anche i progetti storici, ovvero «la strada costiera che congiunge il confine Orientale e occidentale» frutto appunto dell’accordo del 2008. Secondo quanto riporta Palazzo Chigi – ma nella conferenza stampa non è stata fatta menzione del punto – sono state affrontate anche alcune criticità creditizie della Libia verso l’Italia.

Il premier libico

Il presidente del consiglio libico ha tenuto a sottolineare i buoni rapporti con il premier italiano: «Mio caro amico, primo ministro Mario Draghi» ha esordito, e ha ringraziato anche il ministro degli esteri Luigi Di Maio: «Siamo tornati all’ottimo scambio bilaterale». Ha ringraziato per gli sforzi e il grande appoggio e anche «il lavoro della Guardia Costiera italiana», anche se ha ricordato, come la volta scorsa, che la migrazione «va affrontata alla fonte». In ambito economico la Libia vuole «riattivare tutti i memorandum d'intesa» con l'Italia e «aprire gli orizzonti per aumentare lo scambio commerciale».

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